Vi racconto quell'Antologia sommersa di Gianfranco Giustizieri


Venerdì 28 settembre, alle ore 17 presso l'Auditorium "E. Sericchi" dell'Aquila la presentazione


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
24/09/2018 alle ore 17:37



Venerdì 28 settembre, alle ore 17, presso l’Auditorium “E. Sericchi” – BPER, Via Pescara 2, L’Aquila, ci sarà la presentazione del nuovo lavoro di Gianfranco Giustizieri, “Antologia sommersa”, un libro che narra della scrittrice aquilana, Laudomia Bonanni.

L’autore, in questo ultimo volume, racconta il binomio scrittore/giornalista che caratterizza la scrittrice abruzzese, rivelando dunque la scrittura meno conosciuta dell’articolista di terza pagina nei quotidiani più diffusi in Italia e dell’autrice di racconti nelle riviste letterarie più prestigiose.

Sono 1232 i titoli emersi e rintracciati nella stampa italiana.

La prefazione al libro è stata curata dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia, alla quale sarà affidata anche la presentazione del 28 settembre, che la vedrà accanto allo scrittore Renato Minore.

L’evento prevedrà anche letture di Eva Martelli ed intermezzi musicali del Porta Napoli Ensemble. La conduzione sarà di Walter Capezzali.

Previsti inoltre interventi d’eccezione quali, quello di Raffaele Marola, Presidente Premio L’Aquila – BPER e Stefania Pezzopane, Presidente di Giuria del Premio stesso.

Chi è Laudomia Bonanni, raccontata da Giustizieri:

Era il maggio del 1948 quando “gli Amici della Domenica”, scelsero una sconosciuta scrittrice aquilana, Laudomia Bonanni, come vincitrice di un nuovo premio letterario, grazie ai suoi due racconti raccolti sotto il titolo “Il Fosso”. Laudomia aveva 41 anni ed era estranea al mondo letterario pur avendo esordito giovanissima, nel 1927, con un volumetto di novelle.

Insegnante elementare e consulente presso il Tribunale Minorile dell'Aquila, scriveva moltissimo, sia racconti che articoli per giornali. Lo aveva fatto negli anni del fascismo, al quale aderì convintamente, lo fece dopo quando ne prese le distanze. Gianfranco Giustizieri, dopo numerosi saggi dedicati a Laudomia Bonanni, ha deciso di affrontare un lavoro molto complesso, di catalogazione e rilettura, lavoro che poi ha racchiuso in “Antologia Sommersa”. Prima di analizzare gli articoli della scrittrice, Giustizieri ne ripercorre la vita, aggiungendo e riapprofondendo alcuni momenti, fino alla morte di Laudomia, avvenuta a Roma, nel 2002: “morì dimenticata e solissima, anche se fino alla fine solida e serena”, scrisse Sandra Petrignani, autrice di una bellissima intervista pubblicata nel libro Le signore della scrittura.

Corriere d’Abruzzo” e “Il Popolo d’Abruzzo” sono i primi giornali sui quali appare il nome di Laudomia Bonanni. Dopo la seconda guerra mondiale e a partire dal 1948 cresce il numero delle collaborazioni, ma è “Il Giornale d’ Italia” a raccogliere il maggior numero di elzeviri. I temi sono diversi: molti nascono dall'esperienza di insegnante e di esperta del Tribunale dei minori, altri riguardano la guerra e le macerie morali e materiali lasciate nei paesi.

La scrittrice aquilana, acuta osservatrice della realtà e dei suoi cambiamenti, tra la fine degli anni ’70 e i primi ’80, collabora anche con "Il Gazzettino" di Venezia, dove invece prevale la tematica ecologica, tuttavia affrontata anche in altri quotidiani: il cemento che avanza, il verde che scompare, “questo popolatissimo nostro mondo che scansa, respinge la natura per farsi posto. Un posto raramente al sole” (Gli orti manomessi, Il Gazzettino, 21 settembre 1974).

Prima di chiudere, nel 1984, con il mondo dell’editoria e con la società letteraria, Laudomia Bonanni scrive ancora alcuni elzeviri, per lo più si tratta di articoli già apparsi negli anni precedenti: “cambiano i titoli, ma il contenuto rimane” come ha evidenziato l’attenta analisi di Giustizieri.

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