Profughi, l'SOS lanciato dall'Italia all'Europa




Categoria: ESTERI
06/07/2017 alle ore 10:20



Alla vigilia della riunione dei ministri dell'Interno dei 28 paesi dell'Unione Europea che oggi giovedì 6 luglio si terrà a Tallinn, in Estonia, l'Italia ha cercato di metter pressione sui suoi partner Ue e il governo di Paolo Gentiloni ha moltiplicato le iniziative diplomatiche e mediatiche: così il quotidiano francese "Libération" descrive i passi intrapresi dall'Italia sommersa da un afflusso di migranti senza precedenti. La settimana scorsa il governo di Roma ha battuto i pugni sul tavolo minacciando di chiudere i suoi porti alle navi affittate dalle organizzazioni non-governative (Ong) che battono bandiera straniera.

Secondo i dati diffusi dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), oltre 85 migranti sono sbarcati sulle coste meridionali della Penisola dall'inizio dell'anno fino alla fine dello scorso mese di giugno e quasi 2.200 sono morti nel Mediterraneo Centrale: una media di dodici morti al giorno. Quelli arrivati in Italia trovano dei centri di accoglienza già saturati: "La pressione è enorme", ripete il ministro italiano dell’Interno, Marco Minniti; "La situazione ha raggiunto il limite della sopportabilità", ha scritto al commissario Ue all’Immigrazione, il greco Dimitri Avramopoulos. E tuttavia secondo "Libération", che alla crisi migratoria oggi dedica uno speciale di diverse pagine, la situazione non è per niente comparabile a quella del 2015, che vide l'arrivo in Europa di circa un milione di profughi fuggiti dalla guerra in Siria e passati dalla cosiddetta "rotta balcanica"; quella rotta è stata praticamente sigillata ed ora è dalle coste della Libia, attarverso il Mar Mediterraneo, che arriva a maggior parte di migranti.

Il quotidiano francese di sinistra cita le parole dell'ex commissaria europea Emma Bonino, secondo cui "Non siamo di fronte ad un'invasione": la Bonino si sforza di relativizzare l'attuale crisi, sottolineando non soltanto come gli attuali arrivi di migranti non rappresentino che una goccia rispetto ai 500 milioni di abitanti europei (meno dello 0,04 per cento); ma anche che alla Penisola, che l'anno scorso ha perso quasi 90 mila abitanti a causa della sua crisi demografica, converrebbe piuttosto accogliere i migranti. Invece secondo "Libération" la crisi migratoria sta avvelenando il dibattito politico italiano, e la responsabilità è del partito xenofobo Lega nord, della stampa di destra e in parte anche del Movimento 5 stelle: come conseguenza, la maggior parte dei sindaci che hanno aderito al piano governativo di ripartizione dell'accoglienza, appena 3 migranti per ogni mille abitanti, sono stati sconfitti alle recenti elezioni comunali; come ad esempio l'emblematica sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini. A fare le spese di queste speculazioni politiche, secondo il giornale francese, sono ora le Ong, a cui in Italia si sta facendo un "processo" sulla base di false premesse e cattive motivazioni.

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