Zes, la denuncia di Febbo: confusione totale


"Fino ad oggi con superficialità e disinteresse istituzionale, creando il pasticcio e la disorganizzazione a cui assistiamo increduli"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
20/09/2018 alle ore 09:00



Il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, rimarcando il totale stato di confusione ed inadeguatezza in cui naviga l’attuale governo regionale, ha così dichiarato: “Nonostante ormai questa amministrazione regionale sia già con un piede fuori dall'Emiciclo e un piede nell'oblio, continua, imperterrita, a raccontare favolette agli abruzzesi, illudendo la classe imprenditoriale con fantomatici progetti che finora, almeno da quello che traspare, non trovano alcuna concretezza".

Ha quindi spiegato: "Ormai è del tutto evidente come regnino confusione ed inadeguatezza politico-amministrativo e non si riesca a mettere una pezza a colori sull'enorme danno prodotto all'economia abruzzese".

Ed ancora: “Attraverso l'ennesimo attacco di annuncite, il centrofantasinistra ha dichiarato che avrebbe avuto da parte del Ministero la possibilità di realizzare la Zes (Zona Economica Speciale) in autonomia, anche attraverso un Hub portuale proprio, da creare con fantomatici progetti di riqualificazione, senza indicare però in quale porto attuarli. È del tutto evidente che siamo di fronte ad un goffo tentativo di rispondere all'attacco preciso e puntuale di qualche giorno fa con il quale, il sottoscritto, unitamente al coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano ed al sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca, avevamo ridicolizzato la giunta D'Alfonso, che aveva approvato una delibera per realizzare la Zona Economica Speciale con la Regione Molise”, aggiungendo però che cinque giorni prima il Molise era già convolato a nozze con la Puglia.

Ha dunque puntualizzato Febbo: “Ricordiamo a tutti che la Zes può essere costituita autonomamente da una Regione solo se dispone di un Hub portuale nel quale transiti almeno un millesimo del traffico merci europeo e cioè 2.750.000 tonnellate (i porti abruzzesi nella loro totalità si fermano a 600.000). Ragion per cui, come prevedono le norme nazionali, si era dovuto ricorrere a un progetto interregionale; tuttavia, dopo la figuraccia fatta, e nonostante l'invito del sottoscritto a formulare un progetto di tavolo congiunto, si cerca di riaprire la trattativa con il Molise, evitando l'adesione alla ZES Adriatico-Ionica”.

Ha poi continuato: “Lolli e company non desistono, e rischiano di fare danni inestimabili all'Abruzzo. Inoltre, per preparare un Porto con fondali adeguati alla portata di container, occorrono centinaia di milioni di euro e l'unico scalo adatto è quello di Vasto. La Regione ha preferito dirottare i fondi del Masterplan solo sui porti di Ortona e Pescara, non avendo interloquito con l'Autorità portuale di Ancona, che invece ha investito ingentissime risorse solo sulla propria sede”.

Ha dunque precisato: “Dopo gli interventi "riparatori" di Paolucci con i quali assicurava l'istituzione della Zes con la regione Puglia, poi quello di D'Alessandro che invece indicava le Marche, oggi arriva l'annuncio roboante del via libera del Ministero alla Zes unica regionale, con intervento e collaborazioni fantomatiche dell'Arap, che non risulta aver ricevuto alcun atto ufficiale di affidamento e che peraltro non è mai stata incaricata ufficialmente per il rifacimento del porto di Vasto a spese degli imprenditori, nate forse nelle perverse menti di chi le ha solo potute pensare”, concludendo l’opposizione farà di tutto, nelle sedi opportune, anche attraverso interventi diretti con l'attuale Governo, per venire a capo di una situazione che rischia di affossare per sempre le prerogative di crescita imprenditoriale dell'Abruzzo per i prossimi anni.

Una situazione davvero preoccupante, secondo Mauro Febbo, causata dall'operato di questa Giunta, perpetrato con inettitudine, che ha affossato l'unico strumento utile per dare sollievo e spinta di crescita alle imprese: una Zes, “la cui realizzazione è stata fino ad oggi gestita con superficialità e disinteresse istituzionale, creando il pasticcio e la disorganizzazione a cui assistiamo increduli”.

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