A24-A25, Ramadori: Potrebbero rientrare nel "Decreto Genova" per la messa in sicurezza


"Strada dei Parchi ha fatto tutto quello che doveva in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria, quindi le arterie sono sicure"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
18/09/2018 alle ore 18:08



L’Amministratore delegato di Strada Parchi spa, concessionaria delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25, Cesare Ramadori, al termine dell'audizione in Commissione Territorio, tenutasi all'Aquila, in merito alla  sicurezza nelle due arterie, ha dichiarato:  "Potrebbero essere nel decreto Genova alla firma del Presidente della Repubblica i 192 milioni di euro per completare la prima fase della messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, in particolate per interventi su ponti e viadotti".

Presenti in Commissione territorio anche i consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci (Pd), Sara Marcozzi e Riccardo Mercante (M5S), accanto ad altri rappresentanti della politica abruzzese che da qualche tempo dibattono su questo tema attuale, in special modo a seguito della tragedia del Ponte Morandi.

Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, nei giorni scorsi, in Commissione Ambiente alla Camera, aveva già annunciato un provvedimento realizzato proprio per le A24 e A25.

Domani, mercoledì 19 settembre, i sindaci laziali e abruzzesi, hanno organizzato una manifestazione davanti al ministero delle Infrastrutture e Trasporti a Roma e successivamente, un incontro con Toninelli.

Nelle precedenti settimane, inoltre, gli amministratori locali hanno anticipato una eventuale "occupazione dei caselli", qualora le loro richieste "venissero nuovamente disattese".

In relazione alla discussione in Commissione consiliare, Ramadori ha rassicurato i presenti, asserendo che "La Strada dei Parchi ha fatto tutto quello che doveva in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria, quindi le arterie sono sicure; quello che si vede esternamente e che potrebbe far preoccupare, è sotto controllo perché sono in atto puntuali e continue verifiche".

Ha quindi affermato: “Le autostrade abruzzesi sono sicure dal punto di vista statico e vengono monitorate costantemente: i controlli sono trimestrali e poi c’è un controllo annuale più approfondito. La manutenzione straordinaria è già partita con il progetto dell'antiscalinamento che aiuta ad aumentare la sicurezza in caso di sisma”, evidenziando e rimarcando come rappresentino l’unica concessionaria autostradale che ha l’obbligo di fare l’adeguamento antisismico.

Ha poi continuato Ramadori: "Resta da avviare l’adeguamento sismico delle pile e lo potremmo fare con i 192 milioni di euro che probabilmente verranno inseriti nel decreto che riguarda Genova. Con la firma del decreto potremmo completare l’adeguamento antisismico delle autostrade e renderle ancora più sicure; per l’avvio dei lavori siamo pronti a partire subito anche chiedendo un anticipo agli istituti bancari. Le opere che ci apprestiamo a realizzare avranno come priorità proprio quei viadotti segnalati giorni fa dalla stampa e dai cittadini".

In merito ad un’altra problematica, ossia quella relativa alle aree di servizio non realizzate e previste nel Piano economico finanziario, ha proseguito e puntualizzato: "Le aree andavano messe a gara perché non le gestiamo noi direttamente. Le ultime due gare sono andate deserte perché c’è poco traffico e quindi poca utenza, ci apprestiamo a realizzarla direttamente come Strada dei Parchi.”

Ed ancora, sulla questione delle barriere antirumore assenti in alcuni tratti autostradali, l’Ad di Strada dei Parchi ha confermato che “verranno installate entro il 2023 e che vi è una mappatura, che fa il Ministero, dei punti dove possono essere installate".

Ed infine, riguardo al caro pedaggi, ha così risposto Ramadori: "I sindaci chiedono di intervenire sul caro pedaggi, ricordo che per ogni euro che incassiamo dai pedaggi restituiamo 56 centesimi allo Stato, a cui in questi anni Strada dei Parchi ha versato 840 milioni di euro. Io gestisco una società che è stata in perdita fino al 2017 e se mi abbattono ulteriori tariffe vuol dire che avrò ulteriori perdite. Se il Ministero ci viene incontro riducendo la percentuale che dobbiamo conferire allo Stato, potrebbe esserci un minore impatto sull’utenza".

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