Il balletto delle dimissioni: dopo Teramo, ecco Sulmona


Annamaria Casini in zona cesarini fa marcia indietro ma non spiega davvero il perché. Intanto la città è sempre più ferma


di Maria Trozzi
Categoria: ABRUZZO
01/09/2018 alle ore 10:10

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Ben oltre il quarto d'ora accademico Annamaria Casini si fa attendere per giustificare, in aula consiliare, il suo secondo ritiro delle dimissioni da sindaco di Sulmona. 

La prima volta Casini si è dimessa per aprire una breccia a Roma quando il fulmine a ciel sereno dell'approvazione della centrale di spinta Snam ha folgorato la città, ma tanto altro bolliva in pentola per l'ente Casasanta dell'Annunziata.

Senza riuscire a cavare un ragno dal buco per il progetto Rete adriatica, a salvare capra e cavoli sono i monitoraggi accurati nel sito imposti grazie alla consulenza del professor Piero Di Carlo, docente dell'università D'Annunzio Chieti-Pescara. La seconda dimissione è un demone che si manifesta tra le lotte intestine della maggioranza.

A parte i 6 consiglieri di maggioranza gli altri sono assenti per protesta. L'esperienza Casini è paragonata a quella del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. A Teramo è andata peggio con le dimissioni contestuali dei consiglieri metodo che a Sulmona ha già spazzato via 4 sindaci.

Nel pomeriggio in aula, in maggioranza, anche Fabio Pingue: durante il suo discorso dell'11 agosto Casini si alzò, uscì dalla sala e il pomeriggio stesso presentò le dimissioni. "È finita la ricreazione dai banchi dell'opposizione, adesso vuoti” urlò Bruno Di Masci che segue in platea. "Non è mia intenzione, come qualcuno vuole far credere, spettacolarizzare questo momento tanto difficile per la città" sottolinea Casini sostenuta dal vice presidente dell'associazione Costruttori, Marco Tirimacco.

Storcono il naso altri imprenditori edili e alcuni iscritti agli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri. L'ing. Antonio Bolino è alle prese con il niente assoluto della ricostruzione sulmonese: "Oltre i confini sono decine i cantieri attivi!” Un malore giustifica l'assenza della presidente del consiglio Di Marzio, stesso gruppo di Pingue, motivi personali invece per l'assenza di un consigliere di minoranza. Di nuovo un virus?

Il sindaco: "Con questo consiglio ho voluto parlare direttamente alla città. Vorrei seguire il patto. Interessi di parte e confronti a volte irriverenti hanno alimentato un clima di delegittimazione pericoloso. Ho fatto un passo indietro e invito i consiglieri a riflettere su quali siano le priorità da discutere in un confronto chiaro".

Le reazioni dalla platea: "Che fine farà Sulmona con questi tira e molla, con le fughe in avanti e le retromarce? La gente è stufa, non ne può più di questi teatrini. Soprattutto, che fine ha fatto il progetto civico del consigliere Gerosolimo?” dichiara Alberto Di Giandomenico del Movimento Italica.

"Un triste teatrino dall'esito scontato" commenta Giovanni Bartolomucci di CasaPound. Il sindaco interpreta le assenze come prese di posizione, forse strumentali : "Che potrebbero vanificare gli sforzi per dare nuovo slancio al governo della città" ...che c'è ma non si vede, con una maggioranza che c'è ma non si vede, con un sindaco che c'è ma non si vede e tutto il resto che non c'è, ma si sente!

 

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