Che cosa chiede la Cgil per le infrastrutture autostradali A24 e A25


"Occorre che le Istituzioni rendano immediatamente disponibili le risorse per ultimare gli urgenti lavori che riguardano ponti, viadotti, gallerie"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
30/08/2018 alle ore 10:11

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“Occorre che le Istituzioni rendano immediatamente disponibili le risorse per ultimare gli urgenti lavori che riguardano ponti, viadotti, gallerie, per centinaia di chilometri compresi nei collegamenti delle due fondamentali arterie autostradali”.

Così i vertici della Cgil regionale abruzzese intervengono sulle infrastrutture autostradali A24 e A25.

Sandro Del Fattore (Cgil regionale), Silvio Amicucci (Fillea Cgil) e Franco Rolandi (Filt Cgil) osservano che la tragedia del Ponte Morandi a Genova ha determinato un comprensibile allarme anche in Abruzzo al punto che con cadenza ormai quotidiana si susseguono prese di posizione e denunce di amministratori, associazioni, semplici cittadini e più in generale portatori di interesse che manifestano legittime preoccupazioni sulla condizione di estrema precarietà in cui versa il sistema infrastrutturale regionale con particolare riguardo alle due Autostrade A24 e A25 ovvero le due fondamentali arterie che collegano la costa adriatica a quella tirrenica.

“I viadotti non sono antisismici - sottolineano - e non hanno sicuramente stemperato inquietudini e apprensioni dei cittadini/utenti, l'aver appreso direttamente dal vicepresidente di strada dei parchi che le due autostrade A24 e A25 non sono antisismiche. Gli interventi effettuati di antiscalinamento, infatti, riguardano un primo lotto di lavori per la messa in sicurezza, a cui deve seguire peraltro un secondo lotto di lavori altrettanto urgente.

Occorre pertanto rompere incertezze ed indugi, riducendo i tempi burocratici ministeriali necessari a sbloccare le risorse, previste per l'anno 2022, ma che potrebbero essere anticipate dalle Regioni Abruzzo e Lazio attraverso l'utilizzo dei fondi Masterplan, proprio per le particolari ed urgenti criticità che affliggono le due arterie autostradali. Qualora il Ministero pensa a soluzioni diverse lo chiarisca e dica con tempestività e chiarezza con quali risorse, modalità e tempi intende procedere alla messa in sicurezza delle nostre strade”.

E ricordano che le infrastrutture viarie in Italia sono state costruite essenzialmente nell'immediato dopoguerra, mentre l'A24 e l'A25 " (attualmente "Strada dei Parchi") sono state iniziate nel 1960 ed aperte nel 1969. Con le loro 54 gallerie, 147 viadotti e 6 ponti, queste due vitali autostrade hanno posto fine all'isolamento a cui l'Abruzzo era relegato poiché l'Appennino fungeva da barriera naturale fra le due regioni Abruzzo e Lazio.

“Ora a distanza di cinquant'anni questi due tracciati iniziano a dover fare i conti con il tempo e con l'usura dei materiali con i quali sono stati realizzati. Si consideri che il cosiddetto ciclo del cemento, ha una vita media di settant'anni poiché detto materiale subisce ammaloramenti, particolarmente accentuati in presenza di sbalzi termici ed intemperie, ovvero quei fenomeni e quel clima tipico dei luoghi montani. Occorre quindi già da adesso, prevedere i lavori necessari affinché i tanti viadotti ponti e gallerie siano continuamente manutentati e tenuti in sicurezza al fine di consentire la regolare transitabilità”.

 

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