La lettera Indignati, perché serve alzare un dito e...


Questo termine ha ispirato lo scrittore e politico francese Stéphane Hessel (morto lo scorso febbraio) che ha scritto il pamphlet 'Indignatevi'



Categoria: ABRUZZO
11/08/2018 alle ore 09:48



di Francesco Maria Provenzano *

 

Caro Direttore,

Questo mio intervento vuole essere un invito ai giovani, ai disoccupati, ai pensionati, agli anziani e a tutti coloro che sono alla ricerca di un'occupazione lavorativa e a tutti coloro che non si identificano con questo governo ai quali dico con forza: indignatevi. Questo termine ha ispirato lo scrittore e politico francese Stéphane Hessel (morto lo scorso febbraio) che ha scritto il pamphlet 'Indignatevi' pubblicato nel 2010 e che è diventato in poco tempo un caso editoriale internazionale. Nel giro di pochi mesi la protesta degli Indignados spagnoli si è estesa come un'onda in Europa e nel resto del mondo.

Il movimento degli Indignatos nasce in Spagna il 15 maggio 2011 e da Puerta del Sol, il centro di Madrid, studenti, pensionati, impiegati, professori, disoccupati, giovani e anziani, una marea umana trasversale, da destra a sinistra arrabbiata contro tutti i partiti è scesa in piazza per contestare contro il Governo e contro il sistema bancario, contro la finanza internazionale e le politiche di austerità. Assistendo a questo governo che procede solo con il libro dei sogni, vedo che l'immigrazione occupa tutti gli spazi mediatici mentre gli altri punti programmatici sono in letargo: per questo mi rivolgo alla maggioranza degli italiani che hanno validissime ragioni per sentirsi indignati.

Degno di nota è il Manifiesto "Democrazia Real Ya" di Virginia Simbula di cui ne evidenzio i seguenti punti essenziali: "Siamo persone comuni. siamo gente come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, lavorare o per cercare lavoro, persone che hanno famiglia ed amici. Persone che lavorano duramente ogni giorno per vivere e per dare un futuro migliore a chi le circonda. Alcuni si ritengono più progressisti, altri più conservatori. Altri credenti, altri no. Alcuni hanno un'ideologia ben definita, altri si sentono apolitici, ma tutti siamo preoccupati ed indignati per il panorama politico, economico e sociale che vediamo intorno a noi, per la corruzione di politici, imprenditori, banchieri....per l'impotenza del cittadino! Questa situazione ci fa soffrire tutti i giorni. Ma se siamo tutti uniti, possiamo cambiarla. E' tempo di muoversi, è tempo di costruire insieme una società migliore.

Pertanto sosteniamo fortemente che:

Le priorità di qualsiasi società avanzata devono essere: uguaglianza, progresso, solidarietà, libertà di accesso alla cultura, sostenibilità ecologica e sviluppo, il benessere e la felicità delle persone.Ci sono diritti fondamentali che dovrebbero essere protetti in queste società: diritto alla casa, occupazione, cultura, sanità, istruzione, partecipazione politica, libero sviluppo personale ed i diritti dei consumatori di accesso ai beni necessari per una vita sana e felice. L'attuale funzionamento del nostro sistema economico di governo non riesce ad affrontare queste priorità e costituisce un ostacolo al progresso umano.Tuttavia in questo Paese la maggior parte della classe politica non ci ascolta neppure. L'ansia e l'accumulo di potere tra pochi crea disparità, tensione ed ingiustizia. E' necessaria quindi una rivoluzione etica".

* Giornalista e Scrittore

 

twitter@ImpaginatoTw