Sulmona, chi paga per i danni ai monumenti?


Dopo lo Street food time interviene Alberto Di Giandomenico, coordinatore di Italica


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
10/08/2018 alle ore 12:16

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"Street food time per la prima volta a Sulmona, dal 6 all'8 luglio su corso Ovidio con migliaia di presenze che hanno garantito il successo del Festival di cui ringraziamo gli organizzatori, ha fatto però anche danni. Ma chi paga?".

Se lo chiede Alberto Di Giandomenico, coordinatore di Italica, per l'unto sulle scale del complesso monumentale dell'Annunziata, incrostato dai primi di luglio.

Il responsabile del movimento d'Identità e territorio interviene, vista l'inesperienza dell'amministrazione che, sprovveduta, ha patrocinato un'iniziativa senza preoccuparsi di prevedere i danni eventuali e osserva: "Non serviva un'indovino e, visto il livello, Italica propone di vietare in modo più efficace lo stazionamento di banconi e mezzi in centro storico a ridosso dei monumenti e alle pertinenze degli stessi”.

"Non si può cucinare, mangiare, fumare e bere sui monumenti e nelle aree d'interesse storico. Diamoci una regolata come fanno altre città d'arte, degne di questa definizione. Vistosi schizzi di grasso, sulla pietra, da un mese si aggiungono alle macchie di quanti hanno sostato e bivaccato, per anni indisturbati, sulla gradinata scambiata per un fast food all'aperto - fa notare Di Giandomenico - Con tutto il rispetto per le presenze fatte, il Festival ha lasciato un segno indelebile ormai, le conseguenze negative dell'iniziativa sono state trascurate sino ad ora e potevano, di certo, essere evitate o almeno contenute. Discorso a parte per la tipica sconsideratezza amministrativa, la scalinata del complesso dell'Annunziata andava lavata a fondo subito con le idropulitrici. Ora il grasso, concentrato soprattutto nella parte più antica, non restaurata, di Pietra Bianca della Maiella originale e resistente, purtroppo è stato assorbito come una spugna. Per la pietra di Trani, roccia carbonatica estratta in Puglia e impiegata per il restauro di altri punti della gradinata, il fatto è tragicomico e mi spiego. Essendo sensibile ai cambiamenti repentini di temperatura, tipici dell'inverno Peligno, questa pietra tende a spaccarsi facilmente, ma potrebbe diventare, non è certo, più resistente proprio per l'unto che la ricopre. Purtroppo lo scenario che si presenta agli occhi dei passanti, patacche, macchie e schizzi, è vergognoso e devastante - aggiunge il presidente di Italica - Invece di correre ai ripari, una volta accertato il danno con un sopralluogo, non sembra che il sito sia stato sgrassato. Immaginiamo che l'amministrazione comunale e gli organizzatori dell'evento siano assicurati per questo genere di danno. La beffa per la pulizia è che, la lunga attesa per metterlo in opera, la fa diventare sempre più costosa e richiederà svariate migliaia di euro. I cittadini potrebbero scontare anche questo. Qualche multa è stata elevata ai truck che, trai i 15 presenti, occupavano le aree attigue alle scale?"

 

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