Biancaneve e i sette nani abruzzesi


Sì, la strega cattiva per il Pd abruzzese è lui, il presidente e ora senatore Luciano D'Alfonso


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
07/08/2018 alle ore 12:31

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E’ dal 4 marzo scorso che il Pd abruzzese non dà segni di vita: è morto o in catalessi come Biancaneve perché ha mangiato la mela avvelenata che gli ha offerto la Strega cattiva, dopo aver conseguito il risultato più disastroso della storia, il 13,9 per cento.

Sì, la strega cattiva per il Pd abruzzese è lui, il presidente e ora senatore Luciano D’Alfonso: candidandosi come capolista al Senato era chiaro come il sole che avrebbe accorciato la legislatura regionale, senza che dentro il partito nessuno obiettasse nulla, anche se poi lui ha fatto di tutto per prolungarla sempre più, dandosi l’obiettivo di arrivare quasi alla scadenza naturale.

Ma la Giunta per le elezioni del Senato si è messa di traverso e oplà, è ora costretto a dimettersi prima della pausa di ferragosto.

Il Pd-Biancaneve no, non ha dato segni di risveglio neppure nei lunghissimi 5 mesi trascorsi in questo balletto della Strega, mi dimetto-non mi dimetto, meglio la Regione no meglio il Senato, un balletto in cui Dalfy, sbeffeggiato da Striscia, Ficarra e Picone e finito su tutti i quotidiani come esempio di opportunismo politico, ha continuato a fare il bello e il cattivo tempo. Biancaneve continua a dormire.

E adesso che le elezioni sono davvero dietro l’angolo e a quanto pare si voterà entro il 2018, chi sarà mai in grado di risvegliare il Pd-Biancaneve? I sette nani della politica abruzzese certo che no.

1) Non certo Lollolo, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli che dovrebbe reggere le sorti della Regione fino alla scadenza, ma piuttosto allineato alla Strega cattiva e abbastanza silente: ogni volta che ha provato a dire qualcosa, è stato rampognato e costretto al dietro-front.

2) E neppure Silviolo, l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci in corsa per la candidatura a presidente di Regione, che nonostante i propositi di riformare la sanità alla fine si è rivelato un incallito gattopardo.

3) Non sarà in grado neppure Stefania-Cucciola Pezzopane, ex bersaniana e poi renziana di ferro, ora è disperatamente in cerca di autore dopo aver dichiarato cheRenzi si è rivelato una delusione. Nel frattempo si consola col suo amato Simone, che appunto la chiama Cucciola.

4) Nonostante gli sforzi neppure Camillo-Gongolo D’Alessandro, sicuramente il più soddisfatto del nuovo ruolo di parlamentare, ottenuto grazie alla Strega cattiva, e lo dimostra pure con foto e interventi a gogo sul suo profilo Facebook (come dargli torto).

5) Marco-Pisolo Rapino, segretario del Pd-Biancaneve, è quello che più di tutti ha contribuito al sonno profondo del partito.

6) Massimo-Brontolo Cialente, ex parlamentare ed ex sindaco dell’Aquila, è ora l’accompagnatore ufficiale di Silviolo in campagna pre-elettorale, come dire suicidio certo.

7) Marco-Mammolo Alessandrini ha disperso tutte le aspettative che si erano create su di lui in questi anni di legislatura, prestando in tutti i modi il fianco, il vicesindaco e anche tutto il Comune alla Strega cattiva.

Insomma, nessuno dei 7 nani sarà in grado di resuscitare il Pd-Biancaneve. L’unico che potrebbe riuscirci, dicono in molti, è il Principe azzurro, Giovanni Legnini.

Ma anche lui, alla fine, chissà se avrà voglia di impegnarsi in questa operazione complicata e disperata. Principe quanto vogliamo, ma spericolato proprio no. Bisognerà vedere quanto ama Biancaneve, soprattutto dopo questa lunga catalessi.

 

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