Grilli in Alto Sangro per raccontare il suo tormentoso e dolce romanzo



di Maria Trozzi
Categoria: ABRUZZO
04/08/2018 alle ore 17:18



Romanzi d'alta quota con Diego Grilli che a metà agosto arriva in Alto Sangro per raccontare di sé e presentare Camelie, Gardenie, Azalee, Peonie, un vero e proprio inno alle donne che attraversa il tempo per raccontare le debolezze di una società ormai sfatta preda delle macchine.

Uno sguardo divertito al passato dell'autore ironico e divertente nell'affrontare strutture umane feroci e imbarazzanti di temi e situazioni che, pur se legati alla favola, sono più che reali e conducono alla rovina dell'umanità.

Banchetti di nozze imperiali indimenticabile, più della sposa, per numero, qualità e varietà di pietanze che solo alla vista condurrebbero alla morte più di un attivista animalista.

Uomini capaci anche di donare, organi per l'esattezza e poi mogli indaffarate, madri, sorelle, figlie e acrobate prede di luoghi comuni da cui vorrebbero uscire alla fine di tutto vincitrici e finalmente serene. Impressionante la storia di Turandot che, dirige il testo, sino all'ultimo respiro tiene legato il lettore alla ricerca dell'amore, obiettivo fallito per l'inganno del maschio che la penna sottile ed elegante dell'autore sa mettere brillantemente a nudo.

Grilli sarà a Pescocostanzo alle ore 17.30 presso l'Auditorium San Nicola il 16 di questo mese e il 20 agosto, alle ore 18, presso al Grande Albergo di Roccaraso per farsi conoscere quando basta per amare i suoi personaggi.

Diego Grilli, abruzzese, è nato a Sulmona (Aq), città di Ovidio e dei confetti, dove attualmente risiede. Professore di lingua e letteratura inglese è stato per lunghi anni direttore degli Istituti italiani di cultura all'estero e ha ricoperto questo incarico ad Ankara, Algeri, Tunisi, Buenos Aires, Rabat.

Nel 2002 ha pubblicato il suo primo romanzo Le ultime luci dell'estate (sistema editoriale Se.no). Nel2009 ha tradotto e pubblicato in italiano il viaggi che la famosa autrice inglese Estella Canziani trasforma in un libro dal titolo Attraverso gli Appennini e le terre degli Abruzzi.

 

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