Charlie, Grillo mette in mezzo la Ue. Renzi: "Meritava più attenzione"


Il caso del bambino britannico affetto da una malattia rara e al quale verrà staccata la spina tocca anche la politica italiana


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
30/06/2017 alle ore 18:15



Il caso del piccolo Charlie, il bambino britannico di 10 mesi affetto da una rara malattia genetica ritenuta incurabile, tocca anche la politica italiana. La spina del macchinario che tiene in vita il piccolo verrà staccata oggi, come deciso dai giudici, ma le polemiche sembrano destinate a durare ancora per parecchio tempo. Il segretario del Pd, Matteo Renzi, si chiede come mai la Corte europea dei diritti umani non abbia concesso la cura sperimentale in America, come richiesto dai genitori, e anche Beppe Grillo chiama in causa lo stesso tribunale e le autorità europee. Dalla Ue, intanto, interviene il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, che in un tweet, oltre ad esprimere la sua vicinanza allla famiglia del bimbo, scrive che "fare di più per la ricerca contro le malattie rare si può, anche nel prossimo bilancio Ue". "Mi fanno paura i social quando diventano curve da tifoseria, con persone che sparano certezze e urlano. Non cerco facili like ma condivido uno stato d’animo, più che uno status: il dolore di quei genitori e di quel bambino mi rimbomba in testa, continuamente", scrive su Facebook Renzi, che aggiunge: "mi sembra insopportabile per noi, figuriamoci per quella povera famiglia che vive queste ore così. Perché la Corte europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d’uomo non valeva un’attenzione diversa delle autorità europee? Per una volta ho più domande che risposte". Sul suo blog interviene anche Beppe Grillo, attaccando le istituzioni europee. "Neppure Pilato se ne lavò le mani in questo modo - osserva il leader del M5s -. Charlie Gard non è clinicamente morto, i suoi genitori non desiderano che siano spente le macchine che lo tengono in vita, addirittura se ne andranno via! Un viaggio di coraggio e di speranza: una musica che trova orecchie da mercante in questa europetta insipida e senz’anima". Nel post dal titolo "Charlie Gard e l’Europa senz’anima", Grillo prosegue: "la Corte europea per i diritti dell’uomo ha sentenziato: ciò che hanno deciso i tribunali inglesi riguardo la sospensione dei trattamenti per mantenere in vita il piccolo Charlie Gard va bene così. Non è entrata nel merito. È incredibile, significa che tutta la Ue non ha da dire nulla, in più oppure in meno, riguardo una questione così atrocemente fondamentale". Tuttavia, alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha respinto l’appello presentato dai genitori, aderiscono i 47 membri del Consiglio d’Europa e non è collegata alla Ue. Per la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini questa vicenda è "aberrante perché costituisce un precedente grave sul fronte dei diritti della persona e della famiglia". "La magistratura - sostiene l'esponente azzurra - si arroga il diritto di decidere quali vite sono degne di essere vissute e quali no e passa addirittura sopra la volontà dei genitori del bambino". Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia chiama in causa il Pontefice. "Perché - si chiede la deputata - il Santo Padre, che è sempre attento a tutte le questioni delicate e importanti, dall'immigrazione alle pensioni d'oro, non risponde alla lettera con la quale gli chiedono di intervenire sul caso di Charlie Gard? Perché tace di fronte alla barbarie di un bambino privato delle cure necessarie, lasciato morire dallo Stato contro il parere dei suoi genitori?". Secondo il leader della Lega, Matteo Salvini, è "un omicidio con la complicità, anche questa volta, dell’Ue che tace". Infine, Carlo Giovanardi rievoca il metodo usato dal regime nazista per uccidere i bambini con gravi malformazioni. "La Corte europea - conclude il senatore di Idea - ha superato Hitler, perché nel caso di Charlie il dissenso esplicito dei genitori è stato brutalmente calpestato con una sfacciata e arrogante prevaricazione che nega la possibilità di nuove cure e comporta una sua eliminazione lontano dall'affetto di papà e mamma. Qualcuno è in grado a questo punto di spiegarmi la differenza fra la 'barbarie nazista' e i 'diktat giuridici' di questa incredibile giustizia europea?".