Dirigenti, il pasticcio della proroga


Il loro contratto triennale non sarà rinnovato: già scaduto il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
19/07/2018 alle ore 10:00

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Scadono oggi. Ventidue dirigenti regionali appesi a un filo. Il loro contratto triennale non sarà rinnovato: il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, lui sì già scaduto con l’elezione a senatore, in realtà vorrebbe confermare qualcuno e far ruotare altri, preferibilmente quelli scomodi come Carlo Massacesi e Carmine Cipollone.

E nell’attesa, il 16 luglio scorso, con la delibera n. 503, ha prorogato tutti per 40 giorni, accogliendo la proposta di Fabrizio Bernardini.

Ecco chi sono: Carlo Amoroso, Giovanna Andreola, Giuseppe Bucciarelli, Franca Chiola, Carmine Cipollone, Nicola Commito, Maria Crocco, Claudio di Gianpietro, Pasquale di Meo, Paola di Salvatore, Fausto Fanti, Iris Flacco, Maria Antonietta Fusco, Roberto Gaudieri, Filomena Ibello, Antonio Iovino, Francesco Luca, Eliana Marcantonio, Barbara Mascioletti, Carlo Massacesi, Stefania Milena, Rita Panzone.

Proroga vietata dalla legge: i contratti dei dirigenti o si rinnovano per tre anni o niente. La rotazione poi, prevista dall’Anticorruzione, è obbligatoria per tutti. Insomma una bella grana, ma la Regione, si sa, fa come le pare e se ne infischia di leggi e regolamenti. E anche del sindacato, che l’11 luglio scorso ha scritto al direttore generale Vincenzo Rivera: la Direr ha ricordato nella lettera

“che la durata degli incarichi non può essere inferiore a tre anni, ad eccezione del caso in cui la stessa coincida con il conseguimento del limite di età per il collocamento a riposo dall’interessato, e non sono ammesse proroghe dirette dell’incarico.

Approssimandosi la fine della legislatura, ad avviso di questo Sindacato qualsiasi diverso orientamento sarebbe foriero di ulteriori scompensi e difficoltà di funzionamento della macchina amministrativa, e dunque si porrà particolare attenzione e si vigilerà affinché siano rispettati i termini e le procedure previste dalla legge e dai contratti”.

La guerra è nell’aria. E il sindacato dei dirigenti, al quale la Regione ha risposto picche, ha organizzato un’assemblea entro la fine di luglio.

ps: Ma Dalfy continuerà a fare il bello e il cattivo tempo, c’è da giurarlo (giunta per le elezioni permettendo).

 

 

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