Renzi sbarca su Mediaset. Per la gioia di Berlusconi. E l'invidia di Veltroni


Via libera che fa respirare a pieni polmoni quella volpe di Lucio Presta, produttore e manager


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
14/07/2018 alle ore 10:00

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Renzi sbarca su Mediaset. E subito il Cavaliere fa filtrare gran soddisfazione con l'augurio di successo per l'ex premier e neo-conduttore. È il via libera. È l'imput necessario ai vertici del Biscione per l'acquisto del programma. Via libera che fa respirare a pieni polmoni quella volpe di Lucio Presta, produttore e manager, che pur aveva già dovuto incassare altri "no, grazie"(tipo Sky, Nat-Geo ecc).

E naturalmente - ancorchè pleonastico - l'augurio di papà è subito raccolto da Piersilvio che certifica l'ok al programma e al nuovo inizio di quella sorta di fratello mancato.

Renzi sbarca su Mediaset. E intanto s'allena prendendo a prestito uno dei successi di Mina per attaccare Salvini, ma che in verità, meglio di ogni biografia, ne rappresenta la sua personale parabola: parole, parole, parole...

Renzi sbarca su Mediaset. E più che un ulteriore indizio è la prova provata e certificata di quel che avrebbe dovuto essere e invece non è stato. Del mancato passaggio del testimone politico tra Silvio e Matteo. Di quel patto del Nazareno che, al netto delle scaramucce e delle piccole cattiverie, certifico' che entrambi erano fatti per incontrarsi, comprendersi e riunirsi. Una comunione di amorosi sensi che anche oggi li trova accomunati dalla nausea per il rispettivo modello partito.

Col primo, Berlusconi, arcistufo di perdere denari e sonno circondato dalla solita pletora di nullità in servizio permanente. E col secondo, Renzi, altrettanto persuaso che quel progetto di trasformare il Pd nel partito della Nazione, col concorso di pezzi importanti di Fi, sia purtroppo abortito prima ancora di nascere.

Renzi sbarca su Mediaset.

Ed è scontato che sarà subito show. Con tanto di servizi, di anticipazioni e di retroscena. E sarà pure share. Non come i mondiali di calcio, coi quali a Cologno hanno bastonato la stupidità manageriale della Rai, ma in forza dell'umana curiosità da prima volta.

Perché sarà interessante guardare nei nuovi panni di divulgatore il bullo fiorentino, entato al suono delle progressiste fanfare a palazzo Chigi ed espulso al suono di popolarissime pernacchie.

Renzi sbarca su Mediaset.

E magari si potrà scommettere se gli verrà più facile mostrarsi pedante o saccente. Perché poi lui, logorroico lo è naturalmente. Ma è altrettanto sicuro che, a vederlo in onda, l'invidia ammorberà più d'uno. A cominciare dal vecchio Veltroni. Il maestro di ogni flop editoriale, televisivo o cinematografico nonché il padre fondatore di quello stesso partito-flop che l'ex sindaco di Firenze ha distrutto.

Ecco, vederlo dove Veltroni ha sicuramente sognato di essere, ma mai ha potuto (nonostante i sorrisi e le confidenze con Fidel Confalonieri), contribuirà non poco a prosciugare le riserve di buonismo di Wolter-ego. Che, poi, potrebbe essere l'unica nota davvero positiva del prossimo debutto di Renzi sui canali Mediaset.

 

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