Tutti gli euromaldipancia israeliani: mosse e contromosse




Categoria: ESTERI
13/07/2018 alle ore 17:00



ll primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha dato disposizione, la scorsa notte, al ministero degli esteri, di convocare l'ambasciatore dell'Unione europea (Ue), Emanuel Giaufret.

L'invito servirebbe ad "una seconda conversazione di rimprovero" e potrebbe trattarsi solo del primo passo di una serie.

Secondo la stampa, questa decisione è giunta dopo gli incontri che Giaufret avrebbe avuto con diversi deputati: il dibattito in questione si riferisce ad una legge fondamentale che mira a stabilire che Israele "è lo stato nazionale del popolo ebraico" e a sancirne i suoi simboli quale l'inno e la bandiera, nonché le feste del calendario ebraico ed il primato della lingua ebraica. Ma una delle critiche sollevate in parlamento è che essa modificherebbe gli equilibri fra il carattere 'ebraico' e 'democratico' di Israele, a danno del secondo.

Netanyahu in un comunicato ha affermato: "Come se non bastasse che l'Unione europea finanzia associazioni che minano Israele alle fondamenta ed assiste costruzioni illegali, adesso, interferisce anche nella legislazione israeliana. A quanto pare essi non comprendono che Israele è un Paese sovrano".

Il capo dello Stato, Reuven Rivlin (Likud) si è opposto soprattutto in merito ad un paragrafo che consentirebbe la creazione di comunità segregate per religione o nazionalità. Ha anche espresso la fiducia e l’aspettativa che il testo della legge sia cambiato, al fine di evitare il rischio che essa divulghi all'estero un'immagine negativa di Israele.

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