Ancora il "buonismo di Capalbio": jihadista da espellere ma i giudici lo graziano




Categoria: ESTERI
06/07/2018 alle ore 16:21



Altro caso di “buonismo” a vantaggio dell’egiziano Hossameldin Antar, a cui, invece dell’espulsione, sono stati concessi i domiciliari.

Antar, arrestato alla fine del 2016 in un’inchiesta condotta dal Pm antiterrorismo di Genova, Federico Manotti, è stato poi condannato, inizialmente a 5 anni, con l’accusa di associazione terroristica. Il processo aveva stabilito infatti che il Jihadista incitava costantemente, attraverso la rete, a compiere attentati terroristici, dunque confermando la sua vicinanza all’Isis.

L’appello ha successivamente deliberato che gli anni da scontare sarebbero stati tre anni ed otto mesi, con l’accusa di «istigazione».

Anche dopo il verdetto d’appello, tuttavia i magistrati avevano annunciato che, una volta espiata la pena, il giovane jihadista doveva essere espulso dall’Italia.

Antar è detenuto nel supercarcere di Rossano nel Cosentino (che insieme a quello di Sassari, è uno di quelli dove sono trattenuti i filojihadisti fermati in Italia); però, proprio nei giorni scorsi, c’è stato un colpo di scena, grazie anche al suo legale, Vincenzo Platì: la Corte d’appello ha deciso che, oggi trentasettenne, l’ex operaio riconosciuto come componente d’una cellula fondamentalista (composta da quattro persone) che agiva in tutto il Nordovest, potrà scontare la pena mancante, un anno e mezzo circa, ai domiciliari, nella sua abitazione di Cassano d’Adda in provincia di Milano.

I carabineri del Ros hanno avviato un’indagine sul caso, al fine di ottenere l’allontanamento attraverso il Ministero dell’Interno, mediante un provvedimento «per la tutela della sicurezza».

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