Il Senato allunga la vita (e gli stipendi)


E'l'obiettivo di D'Alfonso, rimasto in Parlamento solo con i leghisti Galli eTarantino (erano 10 gli incompatibili lo scorso mese) attaccato a due poltrone


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
04/07/2018 alle ore 10:00

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Fino all’ultimo respiro. Tardi, più tardi possibile, con la speranza di far slittare le elezioni al prossimo anno e di blindare il più possibile la Regione in modo che i nuovi che arriveranno trovino già tutto deciso, Masterplan & Masterchef.

E’ questo l’obiettivo di Luciano D’Alfonso, rimasto in Parlamento solo con i leghisti Galli eTarantino (erano 10 gli incompatibili lo scorso mese) attaccato a due poltrone. Questa volta lo racconta Repubblica che lo chiama non proprio amabilmente “furbetto che mantiene la doppia poltrona” e che non crede alle parole del governatore dell’Abruzzo quando dice “mi sacrifico, sto facendo il doppio lavoro”.

Insomma, solo lui non ancora si dimette, come previsto dall’articolo 122 della Costituzione: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una giunta regionale e a una delle Camere del Parlamento”. Gli altri lo hanno fatto tutti, ad eccezione del leghista Leonardo Tarantino e di Dario Galli, che sono però sindaci di comuni sopra i 15 mila abitanti. Lo hanno fatto Wanda Ferro dal consiglio regionale della Calabria, Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena, il forzista Francesco Cannizzaro anche lui dal consiglio regionale della Calabria, Raffaele Topo dal consiglio regionale della Campania, Claudia Terzi e Lara Magoni, assessori nella giunta lombarda.

E invece Dalfy aspetta. Tanto la giunta per le incompatibilità non si è ancora insediata, verrà a ruota dopo che le opposizioni avranno risolto le presidenze del Copasir e della commissione di vigilanza, e più tempo passa meglio è.

”Non sto producendo né conflitti di interessi né doppio costo”

dice lui.

Anche se i suoi colleghi abruzzesi non la pensano certo così: ieri, per esempio, non ha partecipato ai lavori della quarta commissione all’Aquila.

“Troppo impegnato a Roma per partecipare questa mattina alla IV Commissione Politiche europee e internazionali in cui era prevista la sua audizione sullo stato di attuazione del programmi finanziati dai fondi strutturali europei. Luciano D’Alfonso ancora una volta molla l’Abruzzo e i lavori dell’ente che si ostina a voler presiedere per andare a fare il Senatore nella Capitale – dice Sara Marcozzi dei 5 stelle – Diserta la commissione senza preavviso destando forte imbarazzo persino al fedelissimo presidenteMonticelli che ha addirittura dichiarato di non saper dove D’Alfonso fosse e se mai sarebbe pervenuto. Gli appuntamenti romani della giornata pubblicati sul suo profilo Facebook uniti alla mancanza di preavviso della sua assenza in commissione dimostrano che per il presidente-senatore è scontato che gli abruzzesi aspettino i suoi comodi. Vorrebbe farci credere che sia normale disertare una commissione dall’ordine del giorno fondamentale per lo sviluppo della nostra regione senza neanche avvisare perché si è impegnato a Roma per un “Seminario sul nuovo regolamento del Senato, promosso dal PD”.

 

ps1: ma tanto anche i consiglieri regionali sono ormai assuefatti: i consigli si tengono di lunedì proprio per consentire a Dalfy di fare il doppio lavoro senza che nessuno dica niente. E lunedì nessuno che abbia posto il problema dell’incompatibilità, zitti e mosca.

ps2: Il motivo? In fondo una nomina al Senato allunga la vita (e gli stipendi) a tutti i consiglieri regionali.

 

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