Più di 5 milioni di italiani poveri: il toro che il governo giallo verde deve prendere per le corna


Calenda a parte, è il lascito più corposo dei governi degli ultimi anni. Il prodotto delle convergenti miopie di Letta, Renzi, Gentiloni e dei loro inarrivabili maestri


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
29/06/2018 alle ore 09:38

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Più di 5 milioni di poveri. Di italiani poveri. Con una disoccupazione giovanile stellare, che supera il 40 per cento. Carlo Calenda a parte, è questo il lascito più corposo dei governi degli ultimi anni. Il prodotto delle convergenti miopie di Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e di due dei loro inarrivabili maestri: Giorgio Napolitano e Mario Monti. 

Più di 5 milioni di poveri. Di italiani poveri. Una crescita esponenziale nascosta dalla carità pelosa, dalla demagogia terzomondista e da riforme sbagliate che hanno fatto più ricco chi lo era già inguaiando tutti gli altri.

Curva della sofferenza causa di sottovalutazione e di enorme presunzione. Per ritrovare un dato così disastroso bisogna andare a ritroso di 70 anni, sino all'ultimo dopoguerra.

Più di 5 milioni di poveri. Di italiani poveri. Roba da sotterrarsi per la vergogna. Numeri che dovrebbero consigliare a chi li ha causati e ignorati di sparire dalla scena pubblica: silenzio ed espiazione per tutti. Anche per tutti quei tromboni saccenti e strapagati pronti a soccorrere, a parole, ogni migrante, a giustificare, a parole, ogni barcone e invocare ogni diritto per chi sguazza nell'illegalità, ma stranamente afoni, silenti dinnanzi al dramma quotidiano vissuto da questi nostri connazionali.

Più di 5 milioni di poveri. Di italiani poveri. Nonostante quest'Unione europea così magnifica e così progressiva e così solidale, nonostante una moneta unica così indispensabile e così irreversibile che, ricordate?, quell'altro genio di Romano Prodi disse ci avrebbe resi tutti più ricchi e felici.

Più di 5 milioni di poveri. Di italiani poveri. È la medaglia della vergogna per una Nazione che è ancora parte del G7, degli Stati più progrediti, ma che scivola inesorabilmente verso il basso (siamo appunto settimi su sette, mentre eravamo quarti solo venti anni fa!). Il marchio di un fallimento epocale.

Più di 5 milioni di poveri. Di italiani poveri. Questo e solo questo - e prima di tutto! - il toro da prendere per le corna. Subito. Questa la tesi di laurea per il nuovo governo giallo verde emerso dalle urne tra lo stupore dei soliti noti. È una questione di verità. È una questione di dignità.

Non solo per gli oltre 5 milioni di italiani poveri. Ma per tutti noi.

 

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