Lanciano-Chieti, a chi è rivolto il progetto "Più forti della violenza"


Maria Bernadette Di Sciascio: "il fenomeno delle aggressioni a danno degli operatori sanitari è complesso e, per contrastarlo, occorrono interventi strutturali e più formazione"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
20/06/2018 alle ore 17:49



A seguito dei numerosi episodi di violenza verificatisi nella Asl Lanciano Vasto Chieti a danno di molti operatori, è stato promosso un Progetto “Più forti della violenza”, volto ad una maggiore conoscenza del fenomeno, sensibilizzando non solo gli addetti ai lavori, ma l’intera cittadinanza, al fine di creare un sistema di sostegno, anche psicologico, per gli operatori vittime di aggressioni.

Sono trenta infatti le aggressioni subite e segnalate negli ultimi cinque anni dagli operatori della Asl Lanciano Vasto Chieti: tuttavia, anche se non tutti gli spiacevoli episodi sono stati denunciati, si evidenzia una tendenza all’aumento, di cui sei casi nel 2014 e altrettanti nel 2015, quattro nel 2016, otto nel 2017 e sei nel breve periodo da gennaio a maggio di quest’anno.

Tra questi, in venti casi segnalati si è trattato di violenza verbale, ma in ben dieci casi la violenza è stata fisica.

I dati sono stati rilevati dall’«incident reporting» della Asl sul periodo 2014-2018, curato dall’unità operativa “Qualità accreditamento e risk management” che, su richiesta del direttore generale, Pasquale Flacco, ha realizzato questo articolato Progetto aziendale che prevede più fasi.

Le unità operative prevalentemente coinvolte nel Progetto sono il Servizio dipendenze, il Pronto soccorso ed il Dipartimento salute mentale.

La prima parte del Progetto inizierà domani, giovedì 21 giugno, a Lanciano (dalle ore 8 alle 18 presso la ex Casa di Conversazione): è previsto il primo dei tre corsi di formazione sulla violenza verso gli operatori sanitari. Il corso è rivolto a: infermieri, medici, psicologi, assistenti sociali, operatori socio sanitari, ma anche ad altre figure che lavorano a contatto con gli utenti, come gli addetti al front office e i vigilantes. Sono 60 gli iscritti.

Le prossime giornate di formazione si terranno: il 15 novembre presso il Centro servizi multiculturali di Vasto ed il 16 novembre all’Ospedale di Chieti.

Le aggressioni segnalate rivelano che le vittime più frequenti di violenza, fisica e/o verbale, risultano essere principalmente gli infermieri (54%), poi i medici (26%), altri operatori (11%) e vigilantes o forze dell’ordine (9% dei casi).

Secondo i dati e le segnalazioni registrate, gli autori delle aggressioni sono prevalentemente i pazienti (64%), i loro familiari (21%) e addirittura pazienti e familiari insieme (7%), altri utenti (4%) e un altro 4% di figure non definite.

Una percentuale rilevante delle violenze si è verificata nelle varie strutture sanitarie di Chieti (13), altri sette casi a Vasto, quattro a Lanciano e quattro ad Ortona, uno ad Atessa e uno a Guardiagrele.

Il corso intende in primo luogo fornire agli operatori mezzi e risorse da utilizzare nelle relazioni con gli utenti, aiutandoli a riconoscere e gestire tempestivamente potenziali comportamenti aggressivi, nonché a prevenirli.

Inoltre saranno presenti, tra i relatori, un maestro di arti marziali e di difesa, oltre ad esperti delle forze dell’ordine, accanto a psichiatri, psicologi e sociologi.

La coordinatrice del Progetto e responsabile dell’unità operativa “Qualità accreditamento e risk management”, Maria Bernadette Di Sciascio, ha spiegato: “il fenomeno delle aggressioni a danno degli operatori sanitari è complesso e, per contrastarlo, occorrono interventi strutturali e più formazione. Siamo sicuri che questa iniziativa avrà un effetto positivo anche sull’assistenza sanitaria, con un miglioramento del livello di qualità e sicurezza delle cure”.

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