Ecco perché i socialisti aquilani dicono no al trasferimento degli uffici pubblici a Pescara


Padovani e Iemmolo: "Ennesimo attacco alla città capoluogo della Regione Abruzzo e alla sua rinascita"


di Laura Battista
Categoria: ABRUZZO
16/06/2018 alle ore 08:57

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Il segretario provinciale e la componente di segreteria comunale del PSI dell'Aquila, rispettivamente Gianni Padovani e Tiziana Iemmolo, mostrano non poche perplessità in merito al momentaneo passaggio del potere decisionale dagli uffici aquilani a quelli pescaresi.

Secondo i due rappresentanti del Psi dell’Aquila, il temporaneo spostamento del potere decisionale di alcuni uffici regionali a Pescara, determinerebbe numerose difficoltà di gestione del lavoro a distanza, causando quindi inevitabilmente un successivo trasferimento degli uffici e del personale addetto.

E oservano: "ennesimo attacco alla città capoluogo da parte della Regione Abruzzo. Ci ritroviamo nuovamente di fronte alla volontà da parte del Governatore D'Alfonso di sottrarre sotto gli occhi di tutti una possibilità di ritorno alla normalità e alla rinascita del capoluogo d'Abruzzo. Sembra certa la delibera di trasferimento di alcuni uffici regionali dall'Aquila a Pescara, in particolare gli uffici dei Lavori Pubblici e del Genio Civile. Continuano gli evidenti passaggi politici meramente elettorali del presidente, mancando di quello che dovrebbe essere il ruolo istituzionale di un presidente di tutti".

Continuano: “Da quanto riportato nella deliberazione n.349 della Giunta regionale dello scorso 24 maggio, si evince chiaramente che gli spostamenti sono già iniziati, nel caso specifico si ravvede la necessità di stabilire, la sede dell'Agenzia Regionale per l’Informatica e la Committenza (A.R.I.C.), per le funzioni di Centrale Unica di Committenza regionale, a Pescara”.

“L'Aquila è il capoluogo di questa regione, pertanto non si intende far rimanere sottovoce usurpazioni eclatanti. Il fatto che a smentire sia il direttore generale della Regione Rivera, sta ancor più a ribadire l'assoluto silenzio dei vertici del Partito Democratico che pure hanno ruoli strategici nella Regione stessa. Non intendiamo questa volta far sì che accada nulla del genere”.

E si dicono “pronti a mobilitazione politica ed immediata".

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