Ciak si vota: il ballottaggio diventa un film



di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
23/06/2017 alle ore 06:26



La sfida corre sui video, in queste ore all’Aquila. Quasi negli stessi istanti i due candidati a sindaco Pierluigi Biondi e Americo Di Benedetto hanno postato sui rispettivi profili Facebook due clip in cui riassumono impegni e speranze, insomma un appello al voto in formato social.
Per l’occasione Americo per andare col Vespone si infila il casco, che nei precedenti spot aveva disinvoltamente lasciato a casa, suscitando le ire del web legalista. Mentre Pierluigi indugia ostentatamente sul mattoncino Lego, inquadrato nelle mani di una bimba all’inizio e alla fine del video, che rappresenta la classica strizzatina d’occhio generazionale e un’allusione esplicita alla politica del fare.

“Non fermare questo volo” è lo slogan del candidato Pd che fa un giro in vespa nella città ricostruita, bella quasi come prima, indicando le prossime sfide e gli impegni per le frazioni, così importanti per la raccolta voti. Un video professionale, bellissimo, curato da Massimo Molinari, aquilano di origine partenopea diplomato al Centro sperimentale di cinema e fratello della cantautrice jazz Simona.
E’ invece casalingo, in tutti i sensi, il video di Biondi, che parte con un campo lungo forse proprio all’interno di casa sua, e una bimba di spalle che fruga in un cesto di giocattoli e pesca il mattonino Lego. Una clip che fornisce un’immagine rassicurante, familiare, che punta molto sulla politica e la demolizione dell’avversario. Anzi, degli avversari: la città governata dalla spiaggia di Pescara con D’Alfonso, l’ingombrante presenza del Pd e di Americo Di Benedetto che è, secondo il candidato del centro-destra, la continuazione di Cialente e Pezzopane. Sarà un sindaco libero, il sindaco di tutti. Scorrono immagini di disabili in carrozzella, di anziani, di bambini, lui che suona la chitarra e che canta “Caterina” di De Gregori, strizzatina d’occhio in questo caso ai moderati di sinistra delusi dai Cialentisti. Un format rassicurante contrapposto a quello più dinamico e brillante di Di Benedetto, che si conclude con un primo piano suo e di una bellissima aquila, simbolo della città ferita.
ps: sono due città che si specchiano. E sarà interessante scoprire chi vincerà.