Cambia pelle il serpente italico: ecco perché lo schema politico non sarà più come prima


Guardando all'Abruzzo spicca il passaggio alla Lega della consigliera di Forza Italia al Comune dell'Aquila, Elisabetta De Blasis


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
25/05/2018 alle ore 11:04

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Il travaso è iniziato da tempo, in molte direzioni, per quella che qualcuno già ha ribattezzato come la nuova tattica della politica italiana, che per usare una metafora calcistica passa da uomo a zona.

Complice la nascita imminente (a meno di clamorosi testacoda) del primo esecutivo giallo-verde-antisistema della storia d'Italia, ecco alcuni smottamenti nei partiti tradizionali, consci che “nulla sarà più come prima”, parafrasando un politico di lungo corso della Repubblica italiana. 

Chi ieri era agli antipodi, oggi rischia di unirsi in un nuovo patto federativo e programmatico, senza più vincoli legati alle ideologie novecentesche. Il governo del cambiamento di M5S e Lega da un lato, voglioso di scomporre il quadro italiano e abbracciare stimoli da mare aperto. E ciò che resta di Pd e Fi dall'altro, proiettati verso un nuovo orizzonte macroniano, con i fari puntati sull'ex ministro Calenda e con la “regia” ideale del Foglio. Chiacchiere? Retroscena? 

Ma nei territori è comunque partita una fase del tutto nuova. Guardando all'Abruzzo spicca il passaggio alla Lega della consigliera di Forza Italia al Comune dell'Aquila, Elisabetta De Blasis.

Secondo il deputato leghista Luigi D'Eramo la Lega conferma il suo “ruolo propulsivo nella coalizione di centrodestra e nell’attività di governo della città”. E la diretta interessata sottolinea di aver scelto la Lega “perché forte, coesa e trasparente”.

Nessuno sa se sarà, come ormai accade da decenni, un passaggio direttamente proprozionale alla consistenza della maggioranza di governo di turno. Ciò che è indubbio, a questo punto del guado, è che ormai si gioca a zona e non più a uomo. E la legge elettorale in fin dei conti non c'entra poi tanto visto che di semipresidenzialismo alla francese non si parla più.

E'finita una stagione, quella della Seconda Repubblica fondata sul bipolarismo muscolare che, passando per il tripolarismo uscito dalle urne del 2013, ha condotto l'Italia ad un nuovo bivio. E questa volta non si possono azzardare paragoni con gli altri paesi, perché né in Francia né in Germania tale scenario si è verificato.

 

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