Che succede al consorzio Bim? Sindaci a confronto


Un tavolo operativo intorno al quale i vari sindaci del "cratere" teramano ed aquilano si sono riuniti per capire e per fare il punto della situazione


di Laura Battista
Categoria: ABRUZZO
14/05/2018 alle ore 08:44

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Un tavolo tecnico allargato quello tenutosi al Consorzio Bim: un tavolo operativo intorno al quale i vari sindaci del “cratere” teramano ed aquilano si sono riuniti per capire e per fare il punto della situazione sul processo di ricostruzione pubblica e privata.

Presenti anche il vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli, il direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, Marcello D’Alberto, il presidente del Bim, Moreno Fieni, il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino e l’assessore regionale al Turismo, Giorgio D’Ignazio.

I sindaci, tra cui quelli di Campotosto e Capitignano, nei loro interventi hanno evidenziato le criticità principali del processo di ricostruzione, attinenti principalmente all’attuale sistema normativo e precisando al contempo, la necessità di accelerare il rientro dei cittadini nelle abitazioni con inagibilità di tipo B (attualmente 537 pratiche di questo tipo sono pervenute all’USR Teramo). “Le carenze fin qui riscontrate nel processo non possono essere certamente imputate al piccolo comune; l’USR è un organo tecnico al quale non si possono dare responsabilità di indirizzo. Si evidenzia la necessità di una figura di coordinamento e di indirizzo politico di riferimento per i territori”, ha dichiarato il presidente della Provincia, Di Sabatino, nel suo intervento.

I sindaci hanno anche rimarcato la necessità di una rappresentanza fissa nella cabina di regia romana. “Concordo con i sindaci che i primi cittadini vanno messi al centro del processo di ricostruzione e che alla cabina di regia è necessario garantire una rappresentanza politica più incisiva dei territori. Possiamo valutare, come richiesto ragionevolmente dai sindaci del cratere teramano, che il tavolo istituzionale che già si riunisce periodicamente a Pescara, possa svolgersi a Teramo e l’istituzione di una figura di coordinamento politico con specifica delega. In questo caso non abbiamo un problema di fondi, che ci sono, ma di procedure; bisogna favorire con rapidità il rientro delle persone nelle case classificate di tipo B”, ha ribadito il vicepresidente della Giunta Regionale, Lolli.

Il direttore dell’USR Teramo, D’Alberto, ha rivelato che a strettissimo giro perverranno le somme anticipate dai comuni, pari a 760mila euro, utilizzate per il pagamento del personale impiegato nelle pratiche del sisma, ed aggiunge: “Ciò che frena la ricostruzione, come emerso anche dal tavolo di confronto tra le quattro regioni del Centro Italia, è l’abusivismo edilizio e, in questo senso, sarebbe utile tipicizzare la tipologia di lievi abusi edilizi per ciascun comune. Si sta lavorando ad una bozza di accordo per normare questa tipologia con il commissario De Micheli, che appena pronta porteremo all’attenzione dei sindaci”.

Nel corso dell’incontro è emersa anche la necessità di un potenziamento dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, per accelerare il rientro degli sfollati nelle abitazioni lievemente danneggiate.

 

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