Riabilitazione, in Abruzzo più letti per i privati


Paolucci: "Abbiamo ridotto i posti letto per il privato, invertiamo la tendenza". Manco per niente...


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
27/04/2018 alle ore 10:00

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“Abbiamo ridotto i posti letto per il privato, invertiamo la tendenza”dichiara l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci qualche giorno fa.

Manco per niente: prima ancora di stabilire il fabbisogno della riabilitazione, prima ancora di approvare il nuovo piano, prima di ogni programmazione, firma la revoca della revoca e concede di nuovo l’accreditamento alla struttura sanitaria “Le Villette” di Chieti con la delibera 207, la prima dell’esordiente Giorgio D’Ignazio.

La stessa struttura alla quale nel 2010 fu revocato l’accreditamento dopo la visita della commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Ignazio Marino per lo stato disastroso in cui vennero trovati i pazienti psichici. Adesso, dice Paolucci, quelle criticità sono state superate, cancellati con una revoca della revoca, istituto conosciuto solo da lui, otto anni di buio totale. 

E così altri posti letto che si aggiungono a quelli esistenti, altro che riduzione, altro che tagli. La psicoriabilitazione cresce, il privato pure.

Eppure era stato proprio il tavolo di monitoraggio a sollecitare la riduzione dei posti letto per la riabilitazione, soprattutto alla luce del fatto che il budget per il 2018 è stato già assegnato ed è molto più alto di quello indicato nel piano di rientro. Non è escluso, ed è questo il tam tam che gira nell’ambiente sanitario, che i posti letto delle Villette siano in eccesso e quindi potrebbero essere trasformati in Rsa, ma questo lo scopriremo solo vivendo.

Ma non è finita. Nello stesso giorno della revoca (della revoca), Paolucci firma l’accreditamento per la casa di cura privata Spatocco di Chieti che dai 60 iniziali, è arrivata a 108 posti letto più 3 in day hospital. Insomma il privato fa, la Regione mette il timbro. La storia era cominciata l’11 gennaio di due anni fa, quando il commissario alla sanità Luciano D’Alfonso con decreto numero 4 prende atto del trasferimento dei posti letto da Villa Pini a Pierangeli e alle altre cliniche del gruppo.

All’epoca le case di cura Pierangeli e Spatocco si erano fuse in una società chiamata Synergo srl. Nel frattempo Santa Camilla spa proprietaria di Villa Pini aveva venduto a Synergo e a Villa Serena, così i posti letto di Villa Pini erano stati trasferiti un po’ qui un po’ lì. E come nel caso di Spatocco, trasferiti anche dalla Asl di Chieti a quella di Pescara.

In ogni caso, il decreto ha autorizzato la seguente distribuzione di posti letto: Villa Serena da 296 posti letto a 367, Pierangeli da 106 a 161 e Spatocco da 95 a 111, guadagnando anche 9 posti di Neurologia che prima non aveva. Tutto legittimo, forse, se una clinica mangia un’altra clinica. Ma da Asl ad Asl il passaggio è più dubbio.

E in questo modo, tanto per fare un esempio, i posti letto della Chirurgia di Pierangeli passarono da 20 a 51, l’Ortopedia da 12 a 24 e Villa Serena ottenne una quarantina di posti di riabilitazione in più. Su questa delibera ci fu anche un’inchiesta della procura e un blitz del Nas sulla base di un esposto del presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo.

In quell’occasione, la Regione e con lei l’assessore Paolucci giustificarono il trasferimento da Asl ad Asl “nel nome dell’area metropolitana e del progetto della Asl unica Chieti-Pescara” previsto dal piano di riqualificazione del 2016 di cui non si sente più parlare da circa due anni. Per la precisione, nel decreto, la Regione diceva esattamente così:

“Si evidenzia che, pur afferendo a bacini provinciali distinti e di competenza di aziende Asl diverse, le strutture cedenti e cessionarie di posti letto oggetto di trasferimento, si collocano in territori caratterizzati da assoluta contiguità e assistiti da una efficace e robusta rete di trasporti, tanto da configurarsi come un medesimo ambiente urbano (area metropolitana di Chieti-Pescara)”.

ps: poi non si è parlato più né di area metropolitana né tantomeno di Asl unica. Ma tanto che fa, chiacchiere in libertà.

 

 

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