Che cosa nasconde lo scazzo sui trasporti tra Pietrucci e D'Alessandro


''Difendo aree interne''. ''No, ci tieni in ostaggio''. Ma sullo sfondo lo sfaldamento del Pd abruzzese



Che cosa nasconde lo scazzo sui trasporti tra Pietrucci e D'Alessandro? ''Difendo aree interne''. ''No, ci tieni in ostaggio''. Sullo sfondo lo sfaldamento del Pd abruzzese. 

È scontro nel Partito democratico della Regione Abruzzo, tra il presidente della II Commissione regionale 'Territorio, ambiente e infrastrutture', il consigliere Pierpaolo Pietrucci ed il deputato Camillo D'Alessandro, fino a qualche giorno fa coordinatore della maggioranza di centrosinistra all'emiciclo con delega particolare ai trasporti.
 
Oggetto del contendere, la contestata delibera 848/C sui servizi minimi, approvata in Giunta nel dicembre scorso e che deve ancora completare l'iter d'approvazione.
 
Non è d’accordo infatti sul provvedimento Pietrucci, che dopo aver partecipato all'assemblea della Filt, nei giorni scorsi, ha parlato di una "delibera che penalizza le aree interne”. La Filt, la Cgil e la Cgil regionale, hanno manifestato palesemente la loro contrarietà a questo progetto.
 
Una presa di posizione che ha fatto infuriare Camillo D'Alessandro: “Da un sindacato ci si aspetta almeno il rispetto e la conoscenza delle regole istituzionali; purtroppo il segretario regionale della Cgil trasporti è impegnato in una battaglia politica, non sindacale, dai caratteri addirittura di aggressione personale”.
 
Secondo il sindacato, la riorganizzazione del trasporto pubblico significherà una decurtazione di 3 milioni di euro di contributi pubblici sulle tratte delle aree interne, che in questo modo subirebbero un taglio di 900mila chilometri, con la conseguente privatizzazione delle tratte L'Aquila-Roma e L'Aquila-Avezzano, che verrebbero trasformate da servizio essenziale a servizio commerciale con il passaggio dalla Tua spa alla Sangritana.
 
Il neo deputato Camillo D'Alessandro si rivolge a Pietrucci: "Non puoi pensare di tenere in ostaggio la Regione perché non stai facendo gli interessi di L’Aquila, né degli aquilani, né degli utenti, ma semplicemente di un gruppo ristretto di pressione, di piccoli interessi politici e sindacali, di un sindacato in particolare e non di tutti i lavoratori. La delibera di affidamento in house dei servizi a TUA prevede un adempimento, la definizione dei servizi minimi, delibera approvata dal Consiglio delle autonomie locali che pare a te non interessi nulla. Non approvarla significa far saltare l’affidamento in house, proprio su questo vertono le impugnative”.
 
La replica di Pietrucci: "Ciò che temo tu non conosca, o almeno non percepisca, è l’enorme questione di cui sono vittime le aree interne di questa regione.Aree interne che, bada bene, sono più di mezzo Abruzzo, non una parte insignificante. Aree interne che vanno morendo, qui come in Umbria, in Lazio, nelle Marche, quelle aree interne che soffrono gli svantaggi dovuti al deficit di collegamenti, al clima più aspro e che, in aggiunta, spesso, hanno dovuto affrontare la devastazione dei terremoti. Non faccio altro che essere coerente con quanto ho dichiarato pubblicamente sin dall’inizio del mio mandato da presidente della Commissione Territorio: che sempre avrei privilegiato il confronto".
 
E aggiunge: "E' proprio questo l'elemento chiave della mia posizione perché, vedi, nessuno pensa di non fare la norma sui servizi minimi la cui assenza ha determinato problemi che conosciamo tutti: il punto nodale è fare la norma e velocemente, all'occorrenza apportando ogni modifica o integrazione possibile purché fatta nell'interesse della comunità abruzzese ma farla solo mediante il confronto e realizzarla all'esito di quest'ultimo. Ti chiedo: come potrei non farmi portavoce e come potrei non ascoltare fino all’ultima istanza quanto vogliono sottoporci e che chiedono i cittadini, attraverso i sindacati, attraverso le associazioni, organizzandosi e reclamando? " conclude Pietrucci.

 
 
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