Elogio (al contrario) della faccia di bronzo: la nuova icona della politica nostrana


Non c'è limite al gusto, certo, ma c'è una linea rossa che è stata abbondantemente superata


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
23/04/2018 alle ore 16:47

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Ma sì, hanno ragione forse quelli che alla fine fanno spallucce.

Quelli che promettono l'universo-mondo e poi non sanno aprire nemmeno la propria pagina facebook;

quelli che annunciano la rivoluzione e poi non sanno mettere ordine nemmeno nel proprio partito;

quelli che “tanto la colpa è sempre della magistratura” a cui anelare un giorno salvo poi bastonarla quando un provvedimento proprio non conviene;

quelli che vogliono portare le istanze del proprio territorio nei palazzi romani, ma poi come primo effetto collezionano magre figure;

quelli che hanno la spocchia tipica di chi in fondo non sa poi molto, ma quanto a illusioni sono davvero primi;

quelli che non ammettono il contraddittorio e fuggono a gambe levate dinanzi ad una telecamera;

quelli che, poveretti, non hanno mai calcato certi palcoscenici e nell'epoca del seggio alla portata di tutti si sentono qualcuno solo per il fatto di essere chiamati onorevole (anche se a Roma chiamano così tutti quelli che circolano in centro in giacca e cravatta);

quelli che hanno la faccia tosta di negare l'evidenza, sproloquiando e impartendo lezioni a chi, magari, ne sa più di loro;

quelli che mentre nell'antichità col bronzo si forgiavano armi e scudi, oggi usano quel materiale sul proprio viso.

Sì, quelli che hanno la faccia di bronzo di pensare che la faranno franca. Salvo poi svegliarsi il giorno dopo le elezioni.

 

 

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