Feste & fiere alla Regione


Luciano D'Alfonso, d'altronde, non ha nessuna intenzione di mollare prima. Ha già ricominciato la sua campagna elettorale


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
17/04/2018 alle ore 10:00

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Senza fretta. Oggi scade il termine ma  il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, alias Sua Peppanza, convocherà tra oggi e domani l’uffcio di presidenza per decidere la data in cui si riunirà la giunta per le elezioni che entro il 26 aprile dovra’ valutare l’incompatibilità del presidente-senatore Luciano D’Alfonso.

Una calma a quanto pare condivisa dalle opposizioni, che dopo un pressing iniziale, stanno zitte: segno che qualche mese in più di legislatura fa comodo a tutti. Pronte comunque a fare qualche intervento muscolare nel prossimo consiglio regionale, che dovrebbe tenersi il 3 maggio.

Luciano D’Alfonso, d’altronde, non ha nessuna intenzione di mollare prima. Ha già ricominciato la sua campagna elettorale: ci sono le Regionali dietro l’angolo e ammesso che non lo riguardino personalmente (ammesso, ma bisogna vedere se a Roma si tornerà a votare nell’impossibilità di formare un governo), comunque riguarderanno un sacco di suoi fedelissimi con i quali ha firmato cambiali importanti. Lunghissima la schiera degli aspiranti a un posto di consigliere regionale: e anche se il numero dei posti si restringe, visto che il centrosinistra al momento non potrà intestarsi una vittoria, comunque un seggio a tredicimila euro è sempre un buon investimento per il futuro.

Campagna elettorale permanente, quella di Dalfy, che domenica ha passato il suo tempo ad Alanno all’inaugurazione della 40esima fiera dell’Agricoltura, intrattenendosi con politici, ex politici, amici, accarezzando un asinello, fotografando una gabbia di galline, la sua passione, stringendo mani e abbracciando cittadini. Accompagnato da due pretendenti al trono regionale come Moreno Di Pietrantonio e Antonio Di Marco. Insomma, a dispetto di quello che dice, di tempo ne ha e ne ha tanto.

E di campagna elettorale in campagna elettorale, contando i mesi persi per il referendum istituzionale, per le Politiche e per le varie amministrative, se n’è andato quasi un anno. 

ps: sempre a spese nostre, naturalmente.