Allarme Confartigianato: in Abruzzo 2 imprese su 3 soffocate dall'abusivismo


All'Aquila il maggior numero di "lavoratori fantasma", ma chi guida dice che va tutto a gonfie vele


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
29/03/2018 alle ore 12:29

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In Abruzzo due imprese artigiane su tre, complice la crisi, soffrono la concorrenza di aziende abusive e "sommerse" ma chi guida i destini regionali dice che va tutto a gonfie vele. Delle due l'una: o le imprese dicono il falso o altri millantano risultati mai raggiunti.

A denunciare i numeri difficili del settore è un dossier di Confartigianato, dal quale emerge un tasso di irregolarità occupazionale pari al 16, 7%, dato che colloca la regione al quinto posto della classifica nazionale dopo Calabria, Campania, Sicilia e Puglia.

Tra i vari settori, il più colpito dal fenomeno delle "imprese fantasma" sembra essere quello edile, ma operano in nero anche numerose attività di servizi alla persona, trasporti e magazzinaggio, servizi di alloggio e di ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, agricoltura, silvicoltura e pesca.

La provincia più "sleale" è quella aquilana, con 4687 unità esposte alla piaga dell'abusivismo. Seguono la provincia di Chieti (5.507, 64,5%),  Pescara (4.634, 63%) e Teramo (4.869, 61,2%).

Un altro fronte oggettivo in cui chi ha avuto in mano il timone della barca Abruzzo ha scelto di navigare all'interno del porto e di non cercare fortuna in mare aperto, con il risultato dell'unica conseguenza possibile: il ristagno.

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