La chiave nella toppa. Significati e conseguenze


L'argomento di oggi riguarda la tutela dei nuovi nuclei familiari, indispensabile per il loro reale consolidamento e per la loro sopravvivenza emotiva relazionale e psicologica


di Teresa Lesti
Categoria: RiMediamo
27/03/2018 alle ore 17:01

Tag correlati: #famiglia#impaginatoquotidiano#mediazionefamiliare#rimediamo

“Dott.ssa per me la situazione era diventata insostenibile, mia suocera entrava in qualunque momento e mi facevano sentire in colpa e mi ci sentivo anche da sola, se, per caso, volevo togliere la chiave da quella maledettissima toppa!”

L’argomento di oggi riguarda la tutela dei nuovi nuclei familiari, indispensabile per il loro reale consolidamento e per la loro sopravvivenza emotiva relazionale e psicologica.

Nella nostra cultura italiana, in alcune regioni e in alcuni contesti sociali e familiari, si è naturalmente portati a concepire la nuova famiglia come una appendice della/delle famiglie di origine con conseguenze importanti in termini sia di rapporti tra le famiglie stesse che tra i patners del nuovo nucleo.

Quando due persone si incontrano, si innamorano e decidono di costruire un progetto di vita condiviso nel quale far convogliare i loro due “mondi”, nasce una nuova famiglia!

Questo nuovo nucleo ha bisogno di un proprio spazio, un proprio tempo e sceglierà priorità ed arredi nuovi, a volte ricalcando quelli familiari di ciascuno, delle volte, cambiando completamente stile!

Avere un buon rapporto con le famiglie di origine è importante sia per i coniugi stessi in qualità di figli, sia per i nipoti che nasceranno, per permettere loro di apprendere un bagaglio di valori e di conoscenze che solo le figure dei nonni possono tramandare loro. Le figure dei nonni rappresentano, infatti, la storia, un percorso affettivo e di vita che conserva in se’ una ricchezza irrinunciabile e permette anche il racconto di quella famiglia partendo dalle generazioni precedenti. I nonni permettono, ai nipoti, di sentire le radici e per loro sono una linfa importantissima, fonte di equilibrio, saggezza e cura.

Ma, costruire e mantenere un buon rapporto significa scegliere una sana distanza, preservarla ed averne rispetto: la collaborazione, la frequentazione, il supporto sono valori irrinunciabili e assolutamente di nutrimento per le nuove famiglie, ma solo se, equilibrati con la maturità e la consapevolezza dei nuovi coniugi di aver costruito una nuova dimensione che, per quanto in sintonia con quelle originarie di entrambi, vive di vita propria e sceglie nel rispetto delle priorità condivise dai coniugi.

Questo concetto si ripercuote nelle relazioni e nelle abitudini quotidiane!

Ogni nuova famiglia deve poter scegliere ed avere il piacere e la cura di mantenere abitudini e rituali ordinari e straordinari propri e, questo, dalle famiglie di provenienza va assolutamente rispettato.

L’amore è rispetto, cura ed equilibrio, significa dare uno spazio all’altro in cui farlo sentire protetto ma libero; ciascuna persona deve sentirsi autentico all’interno di una coppia, deve poter esprimere il suo vero se, altrimenti l’unione è destinata al tramonto e ad un tramonto anche particolarmente rovinoso!

Questo va applicato sia tra i coniugi che con i rispettivi nuclei familiari di origine, nei confronti dei quali sarebbe opportuno mantenere una distanza dinamica, una presenza affettuosa ma non invadente e questo in senso reciproco.

“ Dott.ssa, mia suocera non mi tiene i nipoti, preferisce quelli della figlia! Ho deciso che non la accompagno più dal medico quando ne ha bisogno, chiedesse alla sua adorata figlioletta. Dott.ssa, mio marito è proprio un fesso, si è sempre fatto schiavizzare e dipende completamente dal pensiero di sua madre….eppure i primi tempi con noi era più disponibile e ci teneva sempre i bambini per farci uscire con gli amici, poi da quando sono nati i figli di Francesca, la figlia adorata, è cambiato tutto!....Nella nostra separazione, c' è anche la responsabilità di mia suocera, io e Gianni abbiamo cominciato a litigare per colpa sua perché io mi arrabbiavo con lei e lui non mi sosteneva mai!”

Il pranzo della domenica è un momento bello, se scelto davvero da tutti in armonia: i bimbi corrono, fanno confusione e giocano tra loro, gli adulti chiacchierano in sottofondo …

...ma non è un obbligo familiare e si può pensare di fare un bel pic-nic sul prato…salvo poi non recriminarlo!!!

Il pranzo domenicale è solo una metafora! A voi, cari lettori, le riflessioni…