Usa: "Washington Post", Trump indagato per presunta ostruzione della giustizia




Categoria: ESTERI
15/06/2017 alle ore 11:06



New York, 15 giu 10:02 - (Agenzia Nova) - Il procuratore speciale Robert Mueller, incaricato dal dipartimento di Giustizia di condurre indagini indipendenti in merito alla presunta intromissione della Russia nelle elezioni presidenziali Usa dello scorso anno, avrebbe iscritto al registro degli indagati il presidente Donald Trump, per accertare eventuali atti di ostruzione della giustizia da parte dell'inquilino della Casa Bianca. Lo riferisce il quotidiano "Washington Post", che cita fonti anonime secondo cui Mueller intende far luce sulle conversazioni tra il presidente e l'ex direttore dell'Fbi James Comey. Comey, licenziato da Trump il mese scorso, aveva fatto trapelare alla stampa il resoconto di una sua conversazione con il presidente, risalente allo scorso febbraio, in cui questi auspicava la fine delle indagini dell'Fbi a carico dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, poi dimessosi per aver taciuto su alcuni suoi colloqui con l'ambasciatore russo a Washington. Interrogato dal Senato la scorsa settimana, Comey ha candidamente ammesso di aver fatto personalmente trapelare alla stampa i resoconti delle sue conversazioni con Trump per innescare la nomina di un procuratore speciale: nomina che di lì a pochi giorni si è materializzata, ed è andata a Mueller, suo amico e mentore all'Fbi.

 

 

Durante la sua deposizione, Comey si è astenuto dall'accusare Trump di ostruzione alla giustizia, ma ha sibillinamente dichiarato che sarebbe stato compito del procuratore speciale stabilire eventuali profili di reato. Dalla testimonianza, però, è anche emerso che Trump non ha mai tentato di insabbiare le indagini sulla Russia, e che il licenziamento di Comey è stato innescato soprattutto dal rifiuto di quest'ultimo di confermare pubblicamente che Trump non era personalmente indagato nell'ambito del "Russiagate", pur avendo rassicurato personalmente il presidente a tale proposito. Il fatto che Trump non fosse personalmente indagato per presunti contatti con la Russia, come invece suggerito per mesi da diverse indiscrezioni di stampa, è una delle poche informazioni che nei mesi scorsi l'Fbi ha evitato di far trapelare in forma anonima. Questa serie di circostanze, il fatto che l'ipotesi di "collusione" tra la campagna di Trump e la Russia sia ormai sfumata per la totale assenza di prove, sostituita dalle accuse di ostruzione alla giustizia in merito a Flynn, e l'apparente coordinamento tra Comey e Mueller, oltre alla prosecuzione delle fughe di informazioni dopo l'affidamento delle indagini a quest'ultimo, ha spinto diversi sostenitori del presidente Trump a mettere pubblicamente in dubbio l'imparzialità e l'equidistanza del procuratore speciale, che però gode di una discrezionalità quasi assoluta.

 

 

Trump, del resto, ha le mani legate: rimuovere Mueller dall'incarico lo esporrebbe a gravi accuse di insabbiamento da parte dei suoi oppositori. Proprio ieri, la Casa Bianca ha smentito che il presidente stia valutando tale opzione, come sostenuto invece da un suo conoscente e dalle incessanti indiscrezioni anonime pubblicate dai principali quotidiani statunitensi. L'unica certezza, come sottolinea "Bloomberg", è che Mueller ha ampliato e in parte mutato la finalità delle indagini affidategli: anziché indagare sulle interferenze russe nel processo elettorale Usa, Mueller si starebbe concentrando più in generale sull'analisi della condotta del presidente in carica. (Res)

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