Un far west di nome Abruzzo, tra leggi aggirate, marce indietro e tanta approssimazione


Controllori e controllati. Svarioni e facilonerie. Non conoscenze e toppe peggio dei buchi. E'l'Abruzzo, bellezza


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
09/03/2018 alle ore 09:56



Controllori e controllati. Svarioni e facilonerie. Non conoscenze e toppe peggio dei buchi. E'l'Abruzzo, bellezza.

Se non ci fossero le carte a confermare, sembrerebbe una cosa impossibile, soprattutto nell'epoca 2.0 dove tutto è tracciabile e la tecnologia amministrativa è annunciata come una grande rivoluzione della politica.

Ma tant'è, in Abruzzo pare esserci una grande campana di mattoncini rossi, quelli che si usavano un tempo per tombare le finestre o le porte indesiderate. Come se dall'interno quacuno si vergognasse di fare vedere cosa si combina dentro.

I 21 mila euro stanziati alla vigilia della campagna elettorale dalla Regione Abruzzo per comunicazione istituzionale sono equiparati a pubblicità istituzionale in campagna elettorale: la Regione quindi ammette l’errore ma è ovviamente troppo tardi per rimediare a quella carta e quella colla. Certo, si è accorta che una legge vieta ciò che ha fatto e ha di conseguenza cancellato i 21 mila euro stanziati per servizi effettuati, ma come è stato possibile?

La determina regionale dello scorso 27 dicembre conteneva questo e altro: qualcuno l'ha letta prima di dare il nulla osta? Ecco il punto: si può sorridere, chiudere un occhio, darsi una gomitata per giustificare lo svarione, l'assurda gestione della cosa, l'errore blu degno di un asino che andrebbe messo in punizione dietro la lavagna?

No. Questa volta basta sorrisi, scrollate di spalle, teste che girano altrove per non vedere. Troppe volte è finita a tarallucci e vino. Questa volta è proprio un'altra storia: e il primo capitolo del nuovo libro è stato scritto proprio il 4 marzo.

 

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