Sviluppo Italia Abruzzo, De Monte e sindacati disertano audizione Commissione Vigilanza


Il 25 giugno scade il termine della procedura di licenziamento, ma il futuro dei lavoratori è ancora incerto


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
14/06/2017 alle ore 18:56



La situazione è grave ma non seria. Ne sanno qualcosa i lavoratori di Sviluppo Italia Abruzzo ricevuti questa mattina dalla commissione di Vigilanza della regione. All’appuntamento dovevano partecipare anche i sindacati e il presidente di Abruzzo Sviluppo, Manuel De Monte: ma non si sono presentati. Nonostante la situazione sia drammatica. E a giorni, il 25 giugno, scada il termine della procedura di lienziamento che rischia di lasciare senza lavoro ben 17 famiglie. Hanno ricevuto informalmente rassicurazioni: se dice bene saranno reimpiegati nel progetto Fare Centro e ricostruzione. 

Ad oggi le sole rassicurazioni ricevute sono venute, in via del tutto informale, dal vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli che conta di salvaguardare i posti di lavoro facendo transitare i dipendenti di Abruzzo Sviluppo in aspettativa volontaria presso Abruzzo Engineering con un contratto a termine. (Come soluzione tampone)

Nel frattempo però i lavoratori restano appesi e senza stipendio da circa un anno “sembrerebbe che non ci stiano versando neppure i contributi” dice Genuina Perna oggi in audizione di fronte alla Commissione presieduta da Mauro Febbo. Che oggi non ha solo dovuto prendere atto del forfait del presidente De Monte. Sul trasporto pubblico locale e sulle partecipate della regione attive nel settore dell’agricoltura.

“Questo modo di procedere da parte dei vertici della regione è intollerabile: chiameremo nella prossima seduta il vicepresidente della regione Giovanni Lolli a riferire, penso già il prossimo 21 giugno. E segnaleremo all’organismo di valutazione dei dipendenti (Oiv) che ha voluto farci la scortesia di non inviare le carte che avevamo ripetutamente sollecitato” dice Febbo ad impaginato.it. E che oggi era su tutte le furie. “Si tratta di un modo personale di gestire questi dossier, specie quelli che riguardano le società partecipate” spiega riferendosi in particolare riferendosi tanto alla questione del tal quanto a Crab, Cotir e Crimea , i consorzi di ricerca regionali in liquidazione. “Luciano D’Alfonso ci ha chiesto di soprassedere . Verrà lui stesso ad illustrarci un’ipotesi di soluzione. Faccio presente però che non ricevono finanziamenti da mesi e chi vi lavora è in difficoltà.  Quello delle società in house è  un tema spinosissimo e le soluzioni devono essere nel segno della discontinuità”.