La verità viene fuori. E così Grillo dice ora che non siamo tutti uguali.


Ma l'ex comico dirà pure che l'onestà da sola non basta?


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
19/02/2018 alle ore 12:49

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Alla fine, la verità viene fuori. Sempre. Basta avere un po' di pazienza. E a Torre del Greco, al comizio con Luigino Di Maio, Beppe Grillo una verità l'ha finalmente detta. 

A modo suo, certo, ma l'ha detta: "Quando sentite uno che dice 'sono tutti uguali': non è vero che siamo tutti uguali! - ha gridato alla folla plaudente il capocomico pentastellato - È l'alibi che qualcuno si crea per non fare un cazzo..." 

Capito? Non siamo tutti uguali, ha urlato Grillo. Mandando così improvvisamente all'aria il refrain a 5Stelle più fasullo e stucchevole: "Uno vale uno". 

Pochi l'hanno notato, è vero. E nessuno ancora ne ha scritto o ne ha parlato. Troppo impegnati col succulento gossip sulle creste ai rimborsi e sulla caduta massoni in lista, giornalisti, politologi e persino avversari si sono fatti sfuggire la notizia con la quale altro che polemica si sarebbe potuta fare. Perché se è assolutamente vero che non siamo tutti uguali (ed è vero!) è perciò del tutto falso che "uno vale uno". Cioè è falso quello slogan che i pentastellati hanno sempre ripetuto. Quell'"uno vale uno" è ora derubricata a bufala, a fake news, a clamorosa cazzata! Una solenne sciocchezza,  propaganda spicciola per allocchi,  per cercare di compiacere e solleticare anche chi è o si trova ai margini. Il frutto di una operazione politica che a suo tempo fu pensata a tavolino (da Casaleggio padre) attraverso l'immissione nel dibattito di slogan capaci di interessare, di strizzare l'occhio alla sinistra delusa, alla destra incazzata e ai cattolici sfiduciati. A tutti quegli scontenti già parcheggiati nell'area del non voto o propensi a disertare le urne. E che perciò avrebbero potuto essere attratti dai 'Vaffa' a 5Stelle. 

Adesso che (involontariamente?) Beppe Grillo ha liberato una verità inconfutabile, ci aspetteremmo da lui uno sforzo ulteriore, un'altra ammissione: la spiegazione che l'onestà da sola non basta, non può mai bastare per governare bene. Che, insomma, è inutile che i pentastellati gridino "onesta', onestà" senza metterci, accanto o davanti, competenza e capacità. Sarebbe una bella mossa. Chiarificatrice. Perché, comunque, alla fine la verità viene fuori. Sempre.

 

L'innocente