Sisma un anno e mezzo dopo, in Abruzzo solo 128 casette: e le altre 110 richieste?


Dei 14 comuni inseriti nel cratere sismico la regione Abruzzo aveva fatto la richiesta di moduli abitativi per 11


di Marco Palma
Categoria: ABRUZZO
23/01/2018 alle ore 16:06

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Sisma un anno e mezzo dopo, in Abruzzo solo 128 casette: e le altre 110 richieste? Il forte terremoto come è noto ha lasciato una grande zona dell’Abruzzo in ginocchio. Molti cittadini sono stati costretti ad abbandonare le abitazioni e a trovare una soluzione per poter proseguire dignitosamente la propria vita senza abbandonare i luoghi nella quale essa si è svolta fino ad un attimo prima.

Ma ad oggi quali sono le soluzioni messe in campo a sostegno della popolazione? Quali e quanti alloggi sono stati effettivamente consegnati?

Partiamo dai numeri. La regione Abruzzo ha visto inseriti nella lista dei comuni parte del cratere sismico undici localita: Campotosto, Capitignano e Montereale per la provincia de L’Aquila e Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano, Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia per la provincia di Teramo (citta anch’essa aggiunta al cratere).

Il numero di richiesta per le SAE (soluzioni abitative in emergenza) è stato di 3664 alloggi, di cui 238 solo per l’Abruzzo ma ad oggi, secondo il sito della protezione civile, le “casette” consegnate in Abruzzo sono state 128.

Una percentuale del 53% rispetto al totale promesso che ad un anno e mezzo di distanza lascia ancora una ferita profonda nel cuore di molti abruzzesi che ancora oggi sono costretti ad adottare soluzioni di fortuna o ad abbandonare la propria terra in cerca di una sistemazione dignitosa.

Dei 14 comuni inseriti nel cratere sismico la regione Abruzzo aveva fatto la richiesta di moduli abitativi per 11 di essi. Ad oggi risultano consegnate le “casette” nella quasi totalità dei comuni facenti parte del cratere sismico con l’eccezione di alcuni di questi come Montorio al Vomano (TE).

Dal punto di vista giudiziario la vicenda è ferma a febbraio dell’anno scorso quando furono iscritte una quindicina di persone nel registro degli indagati tra cui il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, l'ex vescovo di Rieti Delio Lucarelli e l'imprenditore Marzio Leoncini.

L’inchiesta, che riguarda l’ipotesi di reato di disastro colposo, omicidio colposo e truffa ai danni dello stato, si prefigge di far luce sugli interventi di miglioramento sismico effettuati su alcuni degli edifici con i fondi stanziati in seguito ai terremoti del 1997 e del 2009.

 

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