A24 e A25, Sospiri e Febbo (Fi) contro il governatore d'Abruzzo


"Con una mano sollecita al ministro una verifica sui tetti massimi relativi alle quote attribuibili ai concessionari, con l'altra decide di far pagare gli abruzzesi attraverso le casse della Regione"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
22/01/2018 alle ore 15:10

Tag correlati: #a24#a25#abruzzo#caropedaggi#lazio#regione#stradadeparchi#totospa

"Con una mano sollecita al ministro una verifica sui tetti massimi relativi alle quote attribuibili ai concessionari, con l'altra decide di far pagare gli abruzzesi attraverso le casse della Regione”. Così i forzisti d'Abruzzo Febbo e Sospiri puntano il dito contro il Governatore sulla questione relativa ai pedaggi della A24/A25.

"Come sempre, dato che non ci piace parlare per sentito dire, attendiamo i documenti e l'esito del Consiglio regionale di mercoledì dove sarà discussa la nostra interrogazione. Ma se è vero che gli aumenti abnormi ed ingiustificati dei pedaggi delle autostrade A24 e A25 se li accollerebbe in parte la Regione, cioè i cittadini stessi-collettività, allora sarebbe il caso veramente di alzare i toni e prendere atto che il Governo regionale nulla è riuscito a fare presso il Ministero nonostante l'incontro svolto direttamente con il Ministro Delrio e le tante solite chiacchiere di D'Alfonso & C." .

I consiglieri regionali di Forza Italia prendono posizione sulla soluzione ipotizzata in occasione dell’incontro tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Regioni Abruzzo e Lazio. Al tavolo, convocato per individuare un primo rapido intervento volto a ridurre l’incremento del pedaggio autostradale (del 12,89 per cento) attuato a partire dal primo gennaio scorso dalla società Strada dei Parchi, è stato prospettato uno sconto del 20% destinato a chi percorre A24 e A25, coperto dalle Regioni stesse.

"Riteniamo inopportuno e insensato che le Regioni Lazio e Abruzzo, che dovrebbero avere rispetto per le proteste dei propri cittadini e sindaci, si propongano di pagare gli aumenti previsti dal gestore privato  – proseguono Febbo e Sospiri-. Non bastava avere i pedaggi più cari al mondo. Non bastava far gestire al concessionario i soldi per la manutenzione. Dopo giorni di spot e proclami assistiamo all'apoteosi della pantomima: nel mentre D'Alfonso con una mano sollecita al ministro delle infrastrutture e trasporti una verifica normativa e contrattuale circa i tetti massimi relativi alle quote attribuibili ai concessionari, con l'altra decide di far pagare gli abruzzesi attraverso le casse della Regione”.

Gli esponenti dell’opposizione attaccano il Pd: “Se i sindaci di centrosinistra, gli stessi che erano pochi giorni orsono a protestare al casello dell'Aquila permetteranno che vengano messe le mani nelle tasche dei loro cittadini per pagare gli ingiustificati aumenti, non ci rimarrà che prendere atto e rimarcare per l'ennesima volta che questo allora non è un sistema di gestione di qualche persona, ma un modus operandi della intera classe politica abruzzese del PD”

E annunciano che “nei prossimi giorni e in sede di Consiglio regionale chiederemo spiegazioni alla maggioranza di governo e da parte nostra porteremo avanti l'impegno a rafforzare e prolungare la lotta di opposizione verso questo furto alla collettività, anche attraverso azioni da concordare con i primi cittadini in tutte le sedi opportune regionali e nazionali, prima e dopo il voto nazionale".

Appresa la notizia, qualche giorno fa, i sindaci dell’Aquila Pierluigi Biondi, di Avezzano Gabriele De Angelis, di Sulmona Annamaria Casini, e dal presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, hanno avuto la stessa reazione dei consiglieri forzisti.

Lo sconto del 20% sui pedaggi autostradali di A24 e A25, coperto dalle Regioni, “rappresenta – avevano dichiarato gli amministratori locali- risposta insufficiente e inadeguata rispetto alle esigenze e alle istanze che da settimane stanno arrivando da cittadini e sindaci stanchi di essere vessati e presi in giro”.

“Settimane di mobilitazione, manifestazioni di decine sindaci, presìdi ai caselli autostradali, incontri a Roma: tutto questo non è stato fatto invano –avevano detto Biondi, De Angelis, Casini e Caruso-. La nostra richiesta era e rimane quella di sospendere gli aumenti indiscriminati che penalizzano le popolazioni delle aree interne della nostra regione”.

“Continueremo a lottare affinché i nostri cittadini non vengano considerati serie B –avevano annunciato– e, per questo, tartassati da provvedimenti ingiustificabili che penalizzano non solo i pendolari ma l’intero Abruzzo, sia dal punto di vista commerciale sia da quello turistico”.

Intanto proseguirà il confronto fra il Governo, i Ministeri dei Trasporti e delle Finanze e il concessionario SdP, per la definizione di un nuovo piano economico e finanziario. La Regione Abruzzo sta lavorando per l’abbattimento pressoché totale dell’incremento subito dai cittadini e dalle imprese, ritenuto insostenibile anche da parte delle Regioni.

twitter@ImpaginatoTw