Parlamentarie pentestellate, caccia alla verità


Ci sarà un contraccolpo pesante, ipotizzano i sondaggisti, ma in Abruzzo solo in pochi sembrano rendersene conto.


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
19/01/2018 alle ore 09:55

Tag correlati: #abruzzo#elezioni2018#m5s#mandara#maperò

Qualcuno, alla fine, rompe il silenzio. Perché le esclusioni dalle Parlamentare dei Cinquestelle di tantissimi candidati pesano e pesano moltissimo. Non solo per la credibilità del movimento ma anche in termini di consenso.

Ci sarà un contraccolpo pesante, ipotizzano i sondaggisti, ma in Abruzzo solo in pochi sembrano rendersene conto. Alla vigilia della tappa della piattaforma Rousseau a Pescara, e del tour di Luigi Di Maio, il Movimento fa i conti con l’amarezza e il disincanto di tanti esclusi.

La caccia ai colpevoli si è aperta subito, e subito sono circolati due nomi: quello di Erika Sabatini, responsabile della piattaforma Rousseau e vicinissima a Casaleggio, e quello di Sara Marcozzi, consigliera regionale e responsabile della campagna elettorale.

Ma Erika non c’entra niente, ed era facilmente ipotizzabile:

“Leggere di una mia possibile ingerenza o di un mio intervento di filtro/selezione sulle candidature mi ha fatto molto male. Amo questo progetto, sto dando l’anima per farlo crescere e mi rendo conto anche di essere molto “sensibile” quando si parla di Rousseau. Questo solo per dire che credo sia necessario specificare che non mi occupo e non mi sono mai occupata in alcun modo dell’organizzazione dell’attuale campagna elettorale, né tanto meno delle candidature.

La mia attività per Rousseau è legata esclusivamente alla progettazione delle funzioni, alla valorizzazione della piattaforma attraverso l’organizzazione di eventi che possano consentirne la conoscenza sul territorio nazionale (vedi il tour degli OpenDay) e, soprattutto, è fortemente orientata alla definizione di nuovi modelli formativi e collaborativi che possano valorizzare al massimo il contributo del singolo”.

No, la Sabatini con le candidature e la campagna elettorale non c’entra nulla. La Marcozzi, dal canto suo, non spiega, non risponde, non pubblica neppure un cenno sulla sua pagina Facebook sulla polemica che sta inondando i social. Come se nulla fosse accaduto.

Invece  l’altro ieri il parlamentare dei Cinquestelle Andrea Colletti, con grande senso di responsabilità e di coraggio, visto il silenzio osservato da tutti gli altri, è uscito allo scoperto e nel ringraziare chi lo ha votato, ha scritto che le esclusioni non gli sono piaciute e che chiederà spiegazioni.

“Ringrazio chi mi ha votato (e me lo ha anche detto) ma anche chi ha preferito altre persone (è la democrazia bellezza). Ci sono dei però che non mi sono piaciuti ed in piena trasparenza lo voglio dire.
In primis non mi sono piaciute alcune esclusioni secondo me totalmente immotivate. E, proprio per questo motivo, sto cercando di avere spiegazioni.

Ed in secondo luogo avrei preferito una campagna elettorale ‘interna’ più tranquilla. Ho visto persone, ed ovviamente voglio parlare prima dei risultati, che hanno smosso mari e monti per farsi votare, che hanno speso soldi per pubblicizzare loro stessi ed hanno speso anche la credibilità di altre persone.
In questi giorni non ho mai scritto a nessuno privatamente chiedendo il voto perché è una modalità che non mi piace per nulla. Diffido di mio da persone del genere. E spero sempre che, anche fra di noi, ci sia un miglioramento, in primis umano”.

ps: Belle parole, finalmente.

twitter@ImpaginatoTw

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