Come si presenta il Pd abruzzese ai nastri di partenza della campagna elettorale


Stalli, veti, controveti e malumori: l'universo democrat regionale e le fazioni anti governatore. Il punto sul territorio


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
09/01/2018 alle ore 18:10

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Che Pd sarà quello abruzzese quando la pistola elettorale segnerà lo start nelle prossime urne? Stalli, veti, controveti e malumori: l'universo democrat regionale e le fazioni anti governatore anche alla luce dei sondaggi tutt'altro che rassicuranti per il partito di Matteo Renzi.

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Il punto sul territorio a meno di tre mesi dall'appuntamento delle elezioni politiche, che saranno una imprescindibile cartina di tornasole anche per le regionali e che portano in pancia i reflussi causati dalle elezioni per le segreterie provinciali di due mesi fa, dove è andato in scena un braccio di ferro tra ras locali, governance del partito e militanti delusi.

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DEFEZIONI

Due nomi su tutti: Alexandra Coppola e Graziella Cordone. Fuga o defenestrazione poco importa: il Pd regionale ha iniziato a erdere pezzi ben prima della convention di Atessa andata deserta. La prima da queste colonne aveva raccontato la sua esperienza dopo 12 anni di militanza come responsabile dell’Organizzazione del Pd Abruzzo.

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Queste le sue parole: “Sono venuta a saperlo solo due settimane dopo che avevano preso la decisione e per caso, tramite altre persone. Non sono disturbata dalla rimozione da un ruolo, ma dai modi con i quali sono venuta a conoscenza di essere stata defenestrata. La politica non deve essere per sempre. Ma se in Abruzzo il Pd è diventato il partito che nemmeno fornisce una comunicazione del genere, ad una persona che per 12 anni è sempre stata presente, allora significa che c'è un problema e mi chiedo come si possa essere credibili all’esterno”.

 

CORDONE

A Teramo la campanella è stata suonata da Graziella Cordone, membro del Pd ed ex candidata sindaco contro Brucchi, che dopo lo sfogo di qualche settimana fa di un partito senza ideali, ha mollato in occasione della tornata congressuale con queste motivazioni: “Dopo aver votato per l'ultima volta in occasione delle elezioni per la Segreteria Provinciale, ho deciso di non rinnovare la tessera e di lasciare il Pd. Non ero favorevole alla riforma costituzionale, in realtà, non ho mai condiviso le scelte politiche, spesso contingenti, della linea del Segretario Nazionale, né le riforme effettuate.

Sono troppe le divergenze su temi rilevanti come quelli che incidono sul territorio. Inoltre non potrei mai identificarmi in una realtà in cui vige una esasperata personalizzazione della politica su tutti i fronti. Infine, la presenza di un clima diffuso, di intolleranza e di denigrazione delle opinioni non allineate a quelle del partito. Tornerò a fare le battaglie vicino ai cittadini teramani e contro le brutture di questa amministrazione”.

 

QUI ROSETO

Nelle ultime ore ad agitare il sonno dei democrat di Roseto ci si è messo l’ex Sindaco Ennio Pavone che si è scagliato contro “venditori di fumo” e false promesse. Il riferimento è alla questione legata alla Tari, passando per l'imposta di sogiorno e i pacrheggi a pagamento: tutti provvedimenti che secondo Pavone il Pd fa pesare sulla pelle dei cittadini.

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E osserva: “Avete dimostrato di non rispettare gli impegni scritti, figuriamoci le promesse verbali, ma adesso basta. O il Segretario del Pd, Simone Aloisi, ed il Sindaco, Sabatino Di Girolamo, fanno i nomi delle tante aziende che a loro dire premono per insediarsi nell’autoporto e in altre realtà del territorio, oppure stiano zitti e non continuino ad illudere, come hanno fatto in questo anno e mezzo, i tanti disoccupati che magari, leggendo certe pubbliche affermazioni, possono solo illudersi che si stia creando un’opportunità di lavoro per loro e per i tanti cittadini in cerca di una occupazione. Non si scherza e non si gioca sulla disperazione delle famiglie e delle persone – conclude – non vorrei che queste affermazioni fossero legate all’approssimarsi delle elezioni politiche ed al disperato bisogno di voti del Pd rosetano”.

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QUI TERAMO

Le acque teramane sono agitate da tempo. Lo dimostrano i “passi” che i dirigenti locali nei mesi scorsi hanno compiuto come a volersi smarcare dalla possibile debacle a cui il Pd abruzzese potrebbe amdare incontro. Lo scorso settembre era nata la componete Red proprio dopo i mal di pancia legati alla gestione del brand del partito effettuata sino ad oggi dal Governatore.

Non è un caso, infatti, che da “carbonari” molti incontri e dibattiti siano diventati alla luce del sole. Red ormai batte il territorio per riprendere i temi tanto cari agli ex partecipanti alle feste dell'unità, che in Abruzzo a dir la verità non sono state proprio un successo.

Per cui occupazione, sanità, sociale con una serie di nomi noti nella provincia che si stanno muovendo anche in chiave anti D'Alfonso. Come Nerina Alonzo cda Area Marina Protetta, Marcello Di Emidio, Francesca Di Gregorio Assessore Comunale a Bellante, Chiara Di Nardo Consigliere Comunale ad Atri, Pierino Di Pietro, Angelo Falone, Emanuela Rispoli Vicesindaco a Tossicia. Tra l'altro lo stesso parlamentare uscente Tommaso Ginoble si dice stia studiando le prossime mosse.

 

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