Perché le Parlamentarie grilline sembrano solo la nuova edizione della lotteria Italia?


Buona per il rubicondo professore-tuttologo additivo di ogni minestra televisiva, per il giornalista già leghista e già raicentrico



Le hanno chiamate Parlamentarie, i Cinquestelle. Ma, nella realtà, è stata una lotteria. Anzi, la si potrebbe vedere come la nuova veste della tradizionale Lotteria Italia. Veste ancor più ricca e attraente, questa riffa delle occasioni e delle candidature pentastellate per le elezioni politiche. Lotteria riservata a tutti. Perciò senza riserve per nessuno.

Buona per il rubicondo professore-tuttologo additivo di ogni minestra televisiva, buona per il giornalista già leghista e già raicentrico, buona pure per qualche ex più o meno pentito adoratore del Biscione meneghino. Grillo e Casaleggio junior si sono inventati questa formula perché sanno che non possono selezionarla una vera classe dirigente.

Non hanno né tempo né strumenti. E poichè sanno di rischiare nuovamente il pieno di apprendisti stregoni tanto inutili quanto inconcludenti, hanno aperto le porte alla "società civile", alle professioni.

Sconfessando se stessi. Ecco quindi le Parlamentarie. Dove ognuno vale uno, ma se sei già qualcuno la strada è più facile. E dove chi le vince, poi, vale sicuramente di più.

Tutti potevano iscriversi e, infatti, in tanti l'hanno fatto. Forse troppi. Perché infine la piattaforma grillina è andata in tilt. Tilt da clic, che già è un dato cervellotico di suo.

La pantagruelica e strombazzatissima piattaforma Rousseau, partorita dalla Casaleggio&Associati, ha mostrato i suoi limiti e le sue pecche: intasata, bloccata dalle richieste e con i dati personali esposti alle incursioni hacker. Una pernacchia clamorosa per quella che avrebbe dovuto essere una sorta di idrovora del web capace di succhiare e immagazzinare dati e privacy, fornendo ai tanti nuovi aspiranti Di Maio congiuntivi, dati storici e geografici, linea politica ed obiettivi concreti da perseguire: il migliore dei mondi possibili, dal web migliore possibile è rimasto una chimera.

E comunque, senza neppure il prezzo minimo di un biglietto del tram i clic si sono sprecati.

Perché, nel caso, la vincita, quella si che sarebbe davvero eccezionale. E come per la lotteria non serve titolo di studio né capacità, non necessita alcuna competenza e neppure un briciolo di intelligenza. Ma se la fortuna sorride si potrà vincere una vera fortuna: 15 mila euro netti al mese per cinque anni di legislatura! Ben 900mila euro per non meno di duecento fortunati. Che potranno poi sommarci sopra una pluralità di benefit e la semprepresente pensione-vitalizio. Manna dal cielo a prova di clic. Evviva le Parlamentarie a Cinquestelle, la nuova Lotteria Italia.

 

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