Mattarella scioglie le Camere: cosa (non) hanno fatto i parlamentari abruzzesi


Cinque anni, tre governi, fine del mandato per i politici: è tempo di bilanci. Chi è stato il più presente?


di Isabella Falco
Categoria: ABRUZZO
29/12/2017 alle ore 09:11

Tag correlati: #abruzzo#camera#gentiloni#italia#mattarella#openpolis#senato

La diciassettesima legislatura è giunta al termine ed è tempo di bilanci. Sono passati cinque anni movimentati, che hanno visto alternarsi tre governi. Ieri mattina c’è stato l’incontro di Paolo Gentiloni con i giornalisti. Poi, nel primo pomeriggio, il premier ha lasciato Palazzo Chigi diretto al Colle, dove ha avuto un colloquio di un’ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: necessario per dichiarare conclusa la missione di governo. Si andrà al voto il 4 marzo.

 

DALL'ABRUZZO AL PARLAMENTO

La politica abruzzese, naturalmente, è già da mesi in gran fermento, tra chi spera nella conferma in parlamento e chi sogna un biglietto di sola andata per Roma. Agli sgoccioli, dunque, il mandato per i 21 parlamentari eletti in Abruzzo: 7 senatori e 14 deputati. Diverse le capacità e il livello di impegno, evidenziati dagli “onorevoli” della regione.

ImpaginatoQuotidiano passa in rassegna l’operato di senatori e deputati abruzzesi, aiutandosi con i dati forniti da Open Polis, relativi alle presenze dei parlamentari e al loro comportamento al momento del voto. I voti ribelli, in particolare, indicano i voti espressi in difformità dal proprio gruppo parlamentare.

 

SENATORI

Paola Pelino ( Fi- PdL): 95,44% di presenze e 225 voti ribelli

Medaglia d’oro per le presenze in aula che superano il 95 %. La vice capogruppo in Senato, sulmonese doc come i confetti con i quali tradizionalmente omaggia i colleghi deputati, non a caso è prima firmataria dei provvedimenti per l’istituzione dell’Anno Ovidiano. Intraprendenza e autonomia di pensiero non mancano, considerando i 225 voti ribelli espressi nel corso del suo mandato. Resta una berlusconiana di ferro, che spera in un nuovo mandato.

Stefania Pezzopane (Pd): 91,87 % di presenze e 80 voti ribelli

La senatrice dem, con un passato da presidente della Provincia dell' Aquila, nonché da assessore e vice presidente del Consiglio regionale, è stata Coordinatrice nelle operazioni di ricostruzione post-terremoto. Ha la fama di essere un’instancabile lavoratrice, come dimostra il 91% delle presenze in parlamento. Evidentemente il pieno di ospitate televisive, legate alla cronaca rosa per la sua love story con il giovane Simone Coccia Colaiuta, non la distolgono dagli impegni lavorativi. E’ prima firmataria, insieme alla collega forzista, della legge per l’istituzione dell’Anno Ovidiano.

Antonio Razzi (Fi- PdL): 86,97 % di presenze e 135 voti ribelli

Chiude senza neanche una legge approvata da primo firmatario, ma ha l’87% di presenze ai voti in aula. Sempre più difficile distinguerlo dal suo imitatore Maurizio Crozza, ambisce a ritagliarsi un improbabile ruolo in politica estera, forte dei suoi rapporti privilegiati con il dittatore nord-coreano. Spesso criticato per la sua difficoltà nel padroneggiare la lingua italiana, per Berlusconi – ha dichiarato- farebbe “qualsiasi cosa”.

Rosetta Enza Blundo (M5s): 75,40 % di presenze e 131 voti ribelli

La maestra di scuola elementare aquilana è nota per alcune gaffe ed è stata vittima – a suo dire - di un “linciaggio mediatico”. Molte le polemiche che la vedono protagonista: accusò il dem Zanda di essere un corrotto e- appena eletta in Parlamento - inciampò sul numero dei deputati: "Cinque o seicento". Scrisse un post sul presunto declassamento del sisma di Norcia per non risarcire i danneggiati e poi chiese scusa pubblicamente.

Gianluca Castaldi (M5s): 74% di presenze e 101 voti ribelli

Il senatore vastese, membro della 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo), ha una Presenza del 74 per cento. Sebbene si sia impegnato molto nella campagna elettorale per le amministrative di Vasto, i Cinque stelle non hanno centrato il successo nel Comune di sua provenienza. Pur non avendo lasciato una grande impronta sull’attività parlamentare, è sempre tra i più energici e vivaci quando si tratta di protestare in parlamento.

Federica Chiavaroli (Ap-Cpe-Ncd-Nci): 63,14% di presenze e 47 voti ribelli

Eletta nelle liste di Forza Italia, quando nessuno ci credeva, ha saputo giocarsi al meglio le sue carte, fino a ricoprire il ruolo di sottosegretario alla Giustizia. Da berlusconiana di ferro, è diventata alfaniana d’acciaio ed è pronta a seguire il suo leader nella nuova avventura elettorale a supporto di Renzi.

Nel 2013 è finita nell'occhio del ciclone a causa dell'emendamento da lei presentato e approvato in Senato, che intende tagliare i trasferimenti di denaro per i Comuni e le Regioni che ostacolano la diffusione delle slot machine.

"L'unico motivo per il quale avevo presentato l'emendamento al Dl "Salva Roma" – ha dichiarato Federica Chiavaroli a Repubblica il 21 dicembre 2013 – è stato quello di recepire, insieme a tutta la maggioranza, una richiesta del Governo affinché il regime regolato e vigilato del gioco fosse organizzato con responsabilità di tutti i livelli istituzionali."

Nel settembre 2014 è salita nuovamente alla ribalta per avere firmato, assieme ad altri tre parlamentari dell'Ncd, un ordine del giorno in cui si chiedeva di "estendere il vitalizio anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura".

Gaetano Quagliarello FL(Id-PL, PLI)): 39,21 % di presenze e 461 voti ribelli

Senatore napoletano, ha scelto l’Abruzzo per un’elezione sicura. Ha ricambiato gli elettori con il più alto tasso di assenze, superiore al 60%, tra i parlamentari abruzzesi. Sono ben 461 i suoi voti ribelli.

Da posizioni radicali è passato a Forza Italia e siede in Parlamento dal 2006. Nel novembre del 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, come la Chiavaroli ha aderito al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Dal 2013 al 2014 è stato ministro per le Riforme costituzionali nel Governo Letta.

Il 26 febbraio 2014 l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Nuovo Centrodestra lo ha designato all'unanimità quale Coordinatore nazionale del partito. Nell’ottobre 2015, dopo diversi mesi di dissenso rispetto alle scelte politiche del partito, con una lettera inviata al presidente Angelino Alfano ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo di coordinatore nazionale del partito, a causa della linea filo-governativa del Nuovo Centrodestra.

Nel novembre 2015 Quagliariello ha fondato un nuovo soggetto politico, Identità e Azione (noto anche con l'abbreviazione IDeA), con il quale è tornato all'opposizione del governo Renzi e all’interno della coalizione di centro-destra. Non si segnalano provvedimenti a favore del territorio abruzzese.

 

CAMERA

Gianni Melilla (Mdp- Art.1): 99,3% di presenze e 571 voti ribelli

Si piazza al vertice della classifica delle presenze, con il 99,3% ed è sesto nella classifica nazionale. Eletto con Sel, è approdato in Sinistra Italiana, per poi seguire i fuoriusciti del Pd all’interno di Mdp-Art.1.

È componente della commissione Bilancio e della Giunta del Regolamento della Camera dei Deputati,e nel novembre 2014 è stato eletto segretario della Camera dei Deputati in quota Sel. Da sempre attento alle vertenze in atto nel territorio abruzzese, ha firmato diverse interrogazioni parlamentari sui temi del lavoro (a partire dal caso Honeywell) e dell’ambiente (Parco naturale della Costa Teatina e scandalo Bussi).

Maria Amato (Pd): 95,75% di presenze e 40 voti ribelli

Alta la sua presenza in aula, supera il 95%. Il medico vastese porta a casa due leggi, quella sull’utilizzo della cannabis per fini terapeutici e quella sul registro regionale dei tumori.

Nel maggio del 2014 ha votato insieme a 6 colleghi (tra i quali c’è anche Tommaso Ginoble) e all' ex ministro Beppe Fioroni, contro il via libera all'arresto del parlamentare forzista Francantonio Genovese, andando contro la decisione del proprio partito.

Vittoria D’Incecco (Pd): 91,39% di presenze e 51 voti ribelli

Pescarese, laureata in medicina con specializzazione in reumatologia, dal 1989 lavora come medico di base. Legata alla corrente abruzzese guidata dall’assessore regionale Donato Di Matteo, è più silenziosa e discreta del suo collega di partito, tanto che in pochi si sono accorti della sua presenza in parlamento.

Ad ogni modo, diligentemente, evidenzia un elevato tasso di presenze (91,39%). Fa parte della commissione Affari Sociali e della commissione per l’Infanzia e l’Adolescenza. Ha firmato il disegno di legge, poi approvato, in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. Pochi mesi fa ha preso parte alla “rivolta” del Pd pescarese, capeggiata proprio da Di Matteo, contro il rimpasto della giunta comunale culminato con l’esclusione dell’assessore Giuliano Diodati.

Antonio Castricone (Pd): 85,11% di presenze e 26 voti ribelli

circa l’85 % di presenze, ma nessuna legge a suo nome. A 38 anni è il più giovane eletto alle politiche del 2013. E’ uno degli esponenti del cosiddetto “partito dell’acqua”. In parlamento non ha lasciato il segno, mentre sul fronte abruzzese è impegnato a lavorare ai fianchi il governatore D’Alfonso.

Andrea Colletti (M5s): 80,13% di presenze e 170 voti ribelli

presidente del Gruppo dei grillini Avvocato di Pescara e componente della commissione Giustizia. Ha l’80% di presenze e un indice di produttività tra i top 15 d’Italia: è infatti primo tra gli abruzzesi, con ben 2.087 emendamenti che recano la sua firma. E’ in forte ascesa nell’universo pentastellato.

Daniele Del Grosso (M5s): 80% di presenze e 22 voti ribelli

Il deputato nativo di Cepagatti è un grillino della prima ora, tanto che nel 2008 creò una delle prime liste civiche certificate a 5 stelle in Italia. Pentastellato ortodosso, ha sempre seguito la linea del movimento.

Gianluca Vacca (M5s): 75,51 % di presenze e 123 voti ribelli

Anche l’insegnante pescarese è uno dei pentastellati della prima ora. Membro della commissione Cultura, ha più volte denunciato carenze e distorsione del sistema dell’istruzione.

Ha presentato numerose interrogazioni, anche in tema di ambiente e lavoro, dai toni spesso infuocati. E’ finito sotto processo per essersi opposto all’esproprio del terreno interessato dalla realizzazione dell’elettrodotto Villanova-Gissi, su denuncia dalla società Terna Spa.

Gianluca Fusilli ( Pd): 83,40% di presenze e 51 voti ribelli

Consigliere comunale di seconda fila a Pescara, è stato catapultato alla Camera grazie all’ascesa di Legnini alla vice presidenza del Csm. Alla prova dei fatti, si è confermato un “parlamentare per caso”. Tanta disciplina di partito, pochissimi atti a sua firma, ma in compenso un buon tasso di presenze.

Tommaso Ginoble (Pd): 72,77% di presenze e 59 voti ribelli

Il ras del Pd teramano, al suo secondo mandato, sembra essersi adagiato sulla sua comoda e ben retribuita poltrona parlamentare. Pochi atti a sua firma, non spicca per attivismo parlamentare a favore del territorio abruzzese. Anche lui, come la dem Amato, votò contro l’arresto del deputato forzista Francantonio Genovese. Scarsine le presenze, 72% ossia sotto la media nazionale.

Yoram Gutgeld (Pd): 70,66 % di presenze e 47 voti ribelli

Consigliere economico di Renzi, non ha nulla a che spartire con l’Abruzzo. La sua promessa elettorale, di impegnarsi a favore del territorio, è stata abbondantemente disattesa.

A sua discolpa, il gravoso impegno nei vari tentativi di riforma fiscale e il difficile ruolo di commissario alla spending review.

Paolo Tancredi (Ap-Cpe-Ncd-Nci): 70,62 % di presenze e 394 voti ribelli

Firmatario di numerose leggi, ha lasciato Forza Italia per approdare in Ncd. Sperava nel prestigioso ruolo di commissario Consob, ma il veto di Mattarella gli ha scombussolato i piani. Il tasso di presenze appare piuttosto deludente.

Giulio Sottanelli (Sc- Ala Clp-Maie): 66,81% di presenze e 130 voti ribelli

Dalla provincia teramana al parlamento, nelle file di un partito, quello un tempo guidato da Mario Monti, che in breve tempo di è disciolto come neve al sole. Non è stato un mandato facile per Giulio Sottanelli, che adesso si agita in Abruzzo, ma vede restringersi gli spazi di agibilità politica.

Spesso assente in aula, evidenzia comunque un buon indice di produttività.

Fabrizio Di Stefano (Fi): 60,75% di presenze e 1035 voti ribelli

giunge al secondo mandato senza però raggiungere la sufficiente, il forzista di ferro non spicca per presenza in aula. Con un occhio a Roma e un occhio a L’Aquila cerca la conferma in Parlamento come lascia passare per tentare la scalata alla presidenza della Regione.

Filippo Piccone (Ap-Ncd): 33,7 % di presenze

È Il parlamentare abruzzese che straccia ogni record di assenteismo. Ex coordinatore regionale del Pdl, ex sindaco di Celano e ora nel partito di Angelino Alfano. E’ al terzo posto assoluto: in pratica su 24.360 sedute parlamentari lui si è assentato 21119 volte, con una percentuale di presenze pari al 13,30 per cento. E anche il suo indice di produttività è bassissimo: 33,7 per cento, secondo la classifica stilata da Openpolis.

L’onorevole, eletto con il Popolo delle Libertà nel 2013 e poi passato tra gli alfaniani, a pochi giorni dallo scioglimento si dimette per “motivi personali”. e al suo posto subentra, si fa per dire, Massimo Verrecchia, eletto nel Pdl.

Per il momento – ha annunciato- torna ad occuparsi esclusivamente di Celano, il suo paese d’origine in provincia de L’Aquila, dov’è stato sindaco fino al 2013 e forse, nei prossimi mesi volerà a Bruxelles. Alle ultime Europee, infatti, è stato il primo dei non eletti con 42.748 preferenze nella circoscrizione Italia Meridionale alle spalle di Lorenzo Cesa. Alla Camera, dove è arrivato dopo due legislature al Senato, lascia 13 atti e 106 emendamenti da primo firmatario presentati dal 2013 ad oggi.

Giovanni Legnini (Pd)

E’ il parlamentare abruzzese che attualmente si trova più in alto nella scala del potere nazionale. Eletto vice presidente del Csm, apparentemente in sintonia con D’Alfonso, è in realtà l’unico argine allo strapotere del governatore abruzzese.

Nei primi due anni della legislatura è per due volte sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Letta.

twitter@ImpaginatoTw