Celestino o pisolino?


Le palpebre calate del presidente D'Alfonso fanno sospettare a un cedimento momentaneo alle lusinghe del sonno



Era un  gran giorno, il più atteso dagli aquilani e un po’ anche da lui, uomo di provata fede. Era il giorno del ritorno delle spoglie di Celestino V nella basilica di Collemaggio, ricostruita e restaurata con i soldi dell’Eni. Un giorno da non perdere per Luciano D’Alfonso, fiondatosi di buon’ora nei banchi di prima fila per la cerimonia. Maperò: sarà stato il freddo pungente, sarà stata la levataccia o magari quell’atmosfera di mistico raccoglimento, fatto sta che l’obiettivo ha colto il governatore in una posa a dir poco enigmatica: magari si dirà, pregava, ispirato dal papa eremita. Ma quel capo reclinato e quelle palpebre calate fanno sospettare anche a un cedimento momentaneo alle lusinghe del sonno. Insomma: Celestino o pisolino?