Sky, una nota stonata· Radio Portanuova- Gianni De Berardinis



di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
19/12/2017 alle ore 09:26

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Ciao sono Gianni De Berardinis,

se preferite Gianni California….( come  dice qualche volta la radio). Sono pescarese, come tanti sanno e come dico in giro da più di 40 anni.

Durante  questo tempo vissuto in giro per il Mondo a far musica (radio, tv, dischi etc),  sono passato per  “il mare dei grandi successi”, un mare di cui conosco le correnti, le  temperature. La musica è la mia vita.

Una folle idea di libertà mi riporta pero’ di “questi tempi abbottonati” verso il  lido di nascita dal quale vorrei inaugurare con voi una rubrica, una specie  di Radio Libera per una volta scritta col nome: Radio Portanuova.

Potrebbe essere ubicata in Corso Manthone’ come era Radio Luna e da questa emittente immaginaria mi piacerà far  partire ogni 15 giorni un po’ di osservazioni su quanto accade e non accade alla nostra bella musica, alla tv, alla radio.

Non solo fatti che riguardano gli italiani  ma riflessioni che includono uomini e protagonisti della scena mondiale  dell’entertainment (tanto con il web siamo tutti sempre piu’ connessi).

Radio Porta Nuova é quindi un punto di vista sulle cose che mi  piacciono e/o cose che non mi piacciono affatto. Sarà un’occasione di scambio con voi attenti lettori, che voglio vivere con il piacere di rivivere questa ripartenza dalla mia citta’ di origine: Pescara. Per questo viaggio dal blog utilizzerò una  mia “lente di ingradimento” per osservare questo mondo specifico che  vedo sempre meglio con i piedi sulla mia terra.

Allora grazie Lilli Mandara ti stimo, grazie al blog Maperò che mi ospita e da oggi spero di essere ancora un  vostro amico di famiglia.

Start dai: si parte!!!

Vi parlo di diritto d’autore, di spiccioli o proventi che riguardano gli autori, quelli che pensano e scrivono canzoni.

Mi viene in mente  la vicenda Sky, la Tv di ultima generazione e l’ultima edizione di X Factor, talent dal clamoroso successo  (in questa edizione 2017 si contano quasi 6 milioni di spettatori).

Vengo a sapere che Sky in modo del tutto unilaterale decide di non riconoscere alla Siae, che raccoglie e distribuisce diritti ai soci e iscritti, alcun compenso e quindi di non pagare la Siae (operazione mortificante, lasciatemelo dire).

Uno show di prime time che ha sponsor e mezzi sensazionali che si tiene tutto  il malloppo e non ne vuole condividere neppure un po’ con le bocche affamate degli autori? Non posso crederci, non è così ma invece.

Siae, Societa’ antipatica e farraginosa fa  pagare tutti per tutto ed ha metodi e misure di riscossione assai singolari ma per noi creativi tutela il lavoro e l’opera di ingegno di chi inventa note. Ma non è il primo caso di rifiuto di riconoscimento economico.

Ricordo altri editori televisivi e radiofonici cui venne in  mente la stessa idea creativa.

Ricordo Capitan Berlusconi– avendo lavorato per lui -ai tempi delle sue  gloriose Reti ebbe lo stesso comportamento, come del resto  fecero e forse fanno altri editori di networks radiofonici importanti.

Tutti questi soggetti proposero “un forfait”  insieme ad  una frase che immagino del tipo “se vi va è così sennò…”

Una cifra simbolica a stralcio che sta bene a chi la tira fuori e che non può gravare più di tanto sul budget. Così  ideò Capitan Berlusca che suona  ancora come “prendere o lasciare e contentatevi pure dello sforzo che facciamo per venirvi incontro”.

A rivederla oggi mi provoca un certo fastidio e  così sui due piedi proporrei uno sciopero dello spettatore ma varrà a qualcosa, sortirà un qualche effetto?

Ma poi chi ci rinuncia alla Gara?

Sky tv, me li vedo già i manager delle alte sfere “ma che vogliono questi  creativi, non solo li facciamo conoscere mmo’ pure i soldi?”

Perche’ in fondo il diritto d’autore cosa è?

«ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria ed artistica di cui egli sia autore e per questo merita un diritto riconosciuto».

Nella musica  il diritto d’autore ha permesso a tanti illustri professionisti di campare alla grande con mogli, figli, amanti e compagnie cantanti. Per i piccoli autori invece è stato un sostentamento utile da spalmare sul reddito oltre i miseri compensi.  Soldi che non cessano di essere distribuiti ma la tendenza di non dare nulla sembra sempre quella anzi peggiora. Chi intraprende nel settore vuole saltare questa tassa.

“Campare di note non basta mai né servira’ di più”(sembra una canzone di Ramazzotti).

Violare o saltare questa abitudine di questi tempi è un offesa alla creatività, alla cultura del Paese. Penso all’editore Murdoch che è il più potente di tutti, al volume di affari, al modulo vincente al “decoder” che decodifica tutto anche l’impossibile in questa terra di conquiste. Penso all’Italia in ginocchio che vuole riprendersi il diritto di creare e vivere di questo mestiere che probabilmente accetterà anche proposte indecenti dal Magnate.

Penso che X Factor senza la musica e gli autori che la compongono non avrebbe potuto  mettersi in piedi e ritengo tutto questo profondamente ingiustificato.

La Siae  che mette in croce  il più innocente degli organizzatori di feste da ballo per farsi pagare i due spiccioli  come si misurerà con tanta potenza economica?

E il Ministro Franceschini ci darà una mano per passare alla cassa?

Penso anche ad Apple che paga 4 lire di tasse in Italia, a Spotify che fa conoscere la musica a gratis ma non ti dà neppure” un ghello di quelli buoni” come dicono a Milano.

Penso che  questo fatto di cronaca sarà in qualche modo risolto ma sento che la musica perde sempre più  forza e diventa  più liquida e senza prezzo.

Qualche mese fa  ho dato vita ad un disco dal titolo Priceless che vuol dire impagabile…cioe’ senza prezzo. Cercavo di dare un valore alla musica come esperienza e propendo per la sua diffusione ma a vantaggio di un contenuto artistico.

Dopo anni di cd a 18 euro credo sia giunto il momento di rilanciare con l’aiuto di nuovi editori e scommettere sulla promozione di buona musica che esca dal limite delle playlists dei networks sempre tutte uguali, ma ai diritti  d’ autore non rinuncio.

Il diritto d’autore è per chi crea una soddisfazione non solo economica ma anche sostanziale  e proviene da un mestiere che non ti regala nessuno, che ti fa vedere le cose con gli occhi a forma di nota musicale anche se sono canzonette.

L’autore  per l’ Italia è una figura che ha fatto fare il giro del Mondo a gente come Modugno, Fellini, Morricone…

Non si deve cancellare con un colpo di audience l’opera d’ingegno: non si puo’ permettere .

(E per oggi fine delle trasmissioni)

Gianni de Berardinis