Amnesty contro l'Ue: sulla Libia, governi complici degli scafisti



di Redazione
Categoria: ESTERI
12/12/2017 alle ore 11:19



"Libia: un oscuro intreccio di collusione". Si intitola così il rapporto pubblicato oggi da Amnesty International, che accusa i governi europei di essere coscienti, anzi consapevolmente complici, delle violenze e delle condizioni detentive inumane dei migranti, imprigionati a tempo indeterminato nei centri del paese nord africano in balia delle autorità locali.

I rifugiati intervistati hanno descritto gli abusi sistematici e svelato la segreta intesa fra polizia carceraria, trafficanti e guardia costiera in un sofisticato e infinito meccanismo di estorsione.

John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l'Europa, ha messo in evidenza come la gravità della situazione, già di per sé inconcepibile, risieda proprio nella reale priorità dei governi Ue: impedire le partenze e  chiudere la rotta migratoria del Mediterraneo centrale, senza alcun riguardo per il devastante ciclo di sfruttamento.

“I governi europei devono ripensare la cooperazione con la Libia in materia d’immigrazione e consentire l’ingresso in Europa attraverso percorsi legali, anche attraverso il reinsediamento di decine di migliaia di rifugiati -ha dichiarato Dalhuisen- "Essi devono insistere che le autorità libiche pongano fine all’arresto e alla detenzione di natura arbitraria di rifugiati e migranti, rilascino tutti i cittadini stranieri che si trovano nei centri di detenzione e consentano piena operatività all’Alto commissariato Onu per i rifugiati”.