Brexit, gli elettori britannici non hanno cambiato idea ma temono un cattivo accordo con l'Ue




Categoria: ESTERI
07/12/2017 alle ore 11:27

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Londra. La maggioranza degli elettori britannici continua a pensare che la Brexit sia stata la giusta decisione da prendere, ma cresce il numero di coloro timorosi che il divorzio dall'Ue finisca per penalizzare la Gran Bretagna: è questo il succo di una serie di nuovi sondaggi pubblicati ieri mercoledì 6 dicembre e commentati dal quotidiano "The Financial Times".

Il sondaggio realizzato dal National Centre for Social Research suggerisce che le frustrazioni per il vicolo cieco in cui si sono ficcati i negoziati sulla Brexit tra il Regno Unito e l'Unione Europea stanno infiltrandosi nell'opinione pubblica britannica: dallo scorso febbraio è precipitato bruscamente il numero di quanti sono convinti che la Gran Bretagna riuscirà a strappare all'Ue un buon accordo per il dopo-divorzio; e la percentuale di pessimisti si è particolarmente accentuata tra coloro che al referendum del giugno 2016 avevano votato a favore della Brexit. Nonostante il pessimismo sulle prospettive future, fa però notare il "Financial Times" sulla scorta di un altro sondaggio condotto da YouGov, la percentuale degli elettori britannici favorevoli alla Brexit è rimasta stabile nel tempo.

Un terzo sondaggio realizzato dalla società Survation afferma tuttavia che i timori di un cattivo accordo con l'Ue stanno convincendo un crescente numero di pro-Brexit ad ammorbidire la loro opposizione ad un eventuale secondo referendum: metà di loro, secondo questa rilevazione, adesso dicono di essere d'accordo con una possibile seconda consultazione popolare che metta al voto se accettare o respingere l'accordo finale Gb-Ue sulla Brexit; si tratta della percentuale più alta finora registrata da quando questa domanda è stata posta agli intervistati dai ricercatori, mentre l'opposizione ad un eventuale secondo referendum è precipitata dal 46 per cento di giungo scorso all'attuale 34 per cento. Complessivamente, scrive il "Financial Times", i nuovi sondaggi indicano come le fluttuazioni rilevate nell'opinione pubblica siano influenzate più dalle difficoltà dei negoziati tra il Regno Unito e l'Unione Europea che da un vero e proprio cambiamento sulle convinzioni fondamentali in base alle quali gli elettori hanno votato nel referendum del 2016. Ma qui, commenta il giornale della City di Londra, iniziano i guai per il governo della premier Thersa May: la fiducia del pubblico nella sua capacità di condurre in porto un buon negoziato sulla Brexit è al minimo storico secondo la rilevazione di YouGov. Solo il 20 per cento infatti ritiene che il governo stia facendo un buon lavoro, mentre addirittura il 61 per cento è convinto che le cose stiano andando male le trattative con l'Ue: un crollo verticale rispetto persino alle sfortunate elezioni del giugno scorso ed un campanello di allarme per il primo ministro Theresa May.

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