Usa: il presidente attacca l'Fbi dopo la dichiarazione di colpevolezza del suo ex consigliere Flynn




Categoria: ESTERI
04/12/2017 alle ore 14:12

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New York. Il presidente statunitense Donald Trump ha definito il Federal Bureau of Investigation (Fbi) “marcio” e “fazioso” in una serie di tweet domenica 3 dicembre, solo due giorni dopo, fa notare il quotidiano “Wall Street Journal”, che il suo ex consigliere alla Sicurezza nazionale, Mike Flynn, si è dichiarato colpevole di aver mentito all’Fbi e ha deciso di collaborare con il procuratore speciale Robert Muller nell’inchiesta che “alza la posta” nella cerchia dei collaboratori e dei membri della famiglia di Trump. Obiettivo delle invettive del presidente, l’ex direttore dell’Fbi, James Comey, che Trump ha licenziato a maggio scorso. Comey, nella testimonianza resa sotto giuramento, ha dichiarato che Trump gli chiese di “lasciar perdere” Flynn, una mossa che potrebbe essere giudicata come intralcio alla giustizia nell’ambito di un’inchiesta federale. Il presidente ha negato di aver mai fatto una simile richiesta bollando la ricostruzione di Comey come “fake news” (notizie false) e l’ex direttore come un “bugiardo”. In effetti, secondo la senatrice del partito democratico Dianne Feinstein, numerosi segnali lasciano pensare che il procuratore Mueller stia mettendo insieme un’accusa di intralcio alla giustizia contro Trump. Ma il tweet che potrebbe inguaiare il presidente è quello in cui sostiene che non poteva che licenziare Flynn dato che aveva mentito al vice presidente Mike Pence e all’Fbi. Una dichiarazione che lascia intendere che Trump era a conoscenza che Flynn aveva mentito all’Fbi ancor prima di licenziare Comey. A far da scudo a Trump è arrivato l’intervento del suo avvocato, John Dowd, che si è preso la responsabilità di aver scritto quel tweet.

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