Banca Etruria, Pd contro Bankitalia: "Stanno emergendo le sue responsabilità"


Procuratore Rossi: "Strano che spingesse per Banca Popolare di Vicenza come partner di elevato standing"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
30/11/2017 alle ore 18:46



Roma. Sul fallimento di Banca Etruria si riaccende lo scontro tra il Pd e la Banca d'Italia. A sferrare l'attacco è il presidente dei Democratici Matteo Orfini, dopo l'audizione in commissione Banche del procuratore della Repubblica di Arezzo Roberto Rossi. "Si sta sgretolando il castello di sciocchezze e sta emergendo la vera responsabilità del fallimento di Banca Etruria che è stata della Banca d'Italia", ha affermato Orfini . Durante l'audizione, durata 5 ore, Rossi si è soffermato sulla spinta esercitata da Banca d'Italia nel 2013 su Banca Etruria per scegliere Banca Popolare di Vicenza come partner "di elevato standing" in vista di una possibile fusione. "Ci è sembrato un poco strano – ha osservato il procuratore - che venisse incentivata dalla Banca d'Italia l'aggregazione di Banca Etruria con Popolare di Vicenza la quale era in condizioni simili". Ma dall'istituto di via Nazionale arriva la smentita: Banca d'Italia "non ha mai sostenuto il matrimonio con popolare di Vicenza. Dopo le ispezioni del 2013 e le irregolarità emerse, Bankitalia ha chiesto ad Etruria di adottare una serie di misure correttive e di ricercare l'aggregazione con un partner di elevato standing. E la scelta del partner è stata rimessa all'autonoma valutazione degli organi aziendali". Il Pd resta comunque critico. "L'audizione su Banca Etruria evidenzia gravi lacune nella vigilanza di Bankitalia e non solo – ha sottolineato il senatore Mauro Del Barba -. Quello che emerge rende evidente il perché il Pd si fosse battuto per istituire una commissione di inchiesta sulle questioni bancarie per non lasciare soli i consumatori. Bankitalia e Consob chiamati a controllare il sistema delle banche hanno dimostrato di non aver assolto al loro compito. In questi anni imprese e correntisti hanno pagato un prezzo molto alto per queste mancanze di sistema. Oggi grazie al Pd stiamo facendo chiarezza". Nella polemica si inserisce anche il segretario di Scelta civica Enrico Zanetti. "Dall'audizione del procuratore di Arezzo è emerso con chiarezza che Banca d'Italia fece eccome moral suasion, per usare un eufemismo, affinché quell'intermediario fosse Banca Popolare di Vicenza – ha precisato -. Mi pare a questo punto del tutto evidente la scarsa credibilità della testimonianza resa alla commissione dal direttore della vigilanza Barbagallo nella parte in cui ha negato in modo assoluto che Banca d'Italia abbia fatto analoga moral suasion nei confronti dei vertici di Veneto Banca".

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