Nemo profeta in patria est? Non per Annalisa De Simone


La scrittrice aquilana si racconta in vista della presentazione proprio nella sua città


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
24/11/2017 alle ore 15:49

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Nemo profeta in patria est? Forse, ma non vale evidentemente per la scrittrice aquilana Annalisa De Simone, alle prese con la presentazione (proprio all'Aquila) del suo ultimo romanzo "Le mie ragioni te le ho dette".

Dopo la maturità classica si è laureata in Scienze Umanistiche, Arte, Musica e Spettacolo con la seconda laurea in Filosofia. In questa conversazione con ImpaginatoQuotidiano la De Simone racconta il suo ultimo libro e si racconta.

Punto di partenza il personaggio di Flavia, che nell'economia del suo lavoro ha un determinato peso specifico. "Le sarebbe piaciuto essere quel tipo di ragazza che si trova a suo agio con un vestito, ogni tanto provava quelli di sua madre per vedere come le stavano, ma mai che si trovasse carina – racconta - Flavia è fatta così: in superficie desidera essere altro, ma sotto sotto resta sempre un po' inerte, e lievemente insoddisfatta. Flavia si fa portare dal flusso”.

Una storia clandestina, una gravidanza: come si intrecciano questi due eventi nel romanzo? “Ogni evento viene svelato lentamente, per bocca dei personaggi, attraverso i loro discorsi indiretti liberi. Oppure capiamo quello che è successo e quello che succederà attraverso i loro dialoghi serrati”.

Un segreto, quindi, durato 23 anni: e poi? “E poi l'imprevisto – aggiunge - . Qualcosa che capita e che costringe tutti a fare i conti con il passato e, in modo doloroso a volte, con loro stessi”.

Si tratta di un romanzo corale che si snoda in due giorni: perché la scelta di un tempo così breve? “Mi interessava sperimentare una struttura narrativa rigida, in grado di costringermi a seguire ogni personaggio in un arco di tempo molto ridotto, e sempre lineare. Questo mi ha aiutato a mantenere la tensione nell'intreccio fra le varie vicende”.

Altro punto focale, la geografia dei personaggi e delle loro emozioni: “Una geografia frastagliata, ma compatta. I personaggi sono legati tutti da un sentimento, nessuno si situa fuori da questo microcosmo che ha a che fare col desiderio dell'altro, in modi diversi, in modo esplicito o latente, nostalgico, ingenuo, passionale, meccanico. Allo stesso tempo, tutti si scontrano con l'impossibilità di un desiderio”.

 

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