Rigopiano, raduno dei familiari delle vittime: "Commossi, soddisfatti, ma manca D'Alfonso"


Il Comitato si è riunito oggi pomeriggio davanti al Tribunale di Pescara per esprimere gratitudine ai magistrati e annunciano il passo successivo: "Chiederemo le dimissioni degli indagati"


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
23/11/2017 alle ore 20:18



Sono soddisfatti, commossi, ma ancora arrabbiati i familiari delle vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano che, poche ore dopo avere appreso degli ultimi sviluppi dell’inchiesta, si sono dati appuntamento davanti al Tribunale di Pescara.

Si sono messi in viaggio dal Lazio, dalle Marche e dall’Umbria per raggiungere il capoluogo adriatico e manifestare la loro felicità e la loro emozione. Non solo. Le famiglie delle 29 persone che il 18 gennaio scorso hanno perso la vita a causa della slavina che ha travolto l’albergo, vogliono che la magistratura vada avanti e aggiunga altri possibili responsabili ai 23 nomi che oggi hanno ricevuto l’avviso di garanzia.

“E’ stata una bella notizia e dopo varie telefonate – riferisce Gianluca Tanda, presidente del Comitato dei familiari delle vittime di Rigopiano - siamo partiti subito per ritrovarci e stare vicino ai pm che stanno lavorando come noi volevamo sin dall’inizio. Siamo soddisfatti, ma non del tutto, perché mancano alcune persone. Adesso però devono trovare la forza di dire tutta la verità.

L’esponente del comitato sottolinea che i familiari delle vittime non hanno “mai ricevuto le scuse dalle istituzioni, e anzi c’è chi si è giustificato affermando di aver fatto di più di ciò che dovevano fare”.

“I nomi sono quelli che ci aspettavano- afferma Giampaolo Matrone, sopravvissuto al disastro- . Ma ne mancano alcuni. Anche la funzionaria, la centralinista che rispose alle prime richieste d’aiuto, deve comparire tra gli indagati . E poi il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, anche lui fa parte di questo scempio. Se poi non c’entra – prosegue Matrone- si discolperà”.

Il ragazzo, l’ultimo ad essere recuperato dalle macerie dai vigili del fuoco- racconta dell’ emozione e dello stupore provati al momento della notizia sui nuovi indagati: “quella di oggi è una piccola gioia da condividere insieme, ammetto che sono uscite lacrime di commozione – dice Matrone-. Poi, leggere tra gli inquisiti il nome dell’ ex prefetto Francesco Provolo che ci aveva rassicurati personalmente dicendoci che aveva fatto il possibile e anche di più, è stata una sensazione forte”.

Per Alessio Feniello, padre del giovane Stefano, morto tra le macerie, bisogna continuare a combattere per ottenere giustizia. “Dopo tutti questi mesi, finalmente la Procura di Pescara ha individuato i responsabili della morte di Stefano e delle altre 28 vittime.

Sono indagati personaggi che fin dall’inizio avevamo indicato come i colpevoli, uno tra tutti l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo – dice Feniello-. Ma manca ancora il presidente Luciano D’Alfonso. Un uomo che non mi rappresenta, basta vedere come si è comportato con la giornalista de Le Iene per capire di che pasta è fatto.

I familiari non si arrendono, quindi, e annunciano: “Il nostro passo successivo sarà quello di chiedere le dimissioni di tutti i soggetti coinvolti”. I familiari delle vittime hanno poi chiesto di incontrare il procuratore Serpi e il pm Papalia per esprimere la loro gratitudine, ma i magistrati si sono rifiutati per impegni di lavoro.

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