Il Centrosinistra non decolla, Mdp-Si e Possibile: tempo scaduto per accordo con Pd


Fassino: "Non posso che esprimere il mio rammarico". Orlando: "Così si regala la vittoria alla destra"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
22/11/2017 alle ore 16:47



Roma. Il progetto di mettere in piedi una coalizione di centrosinistra ampia non decolla. Mdp, Sinistra italiana e Possibile si sfilano e annunciano ufficialmente che il tempo per un accordo con il Pd è scaduto. Piero Fassino, il pontiere di Matteo Renzi, prende atto con "rammarico" della rottura ma il ministro Andrea Orlando lancia in extremis un nuovo appello all'unità, ricordando che così si consegna la vittoria alla destra. "C'è stato un incontro programmatico vero. Ma ci rispondono che non sussistono le condizioni politiche per trattare – spiega Fassino dopo il faccia a faccia con una delegazione della sinistra a Montecitorio -. Non posso che esprime il mio rammarico: non capisco perché ci si debba precludere il confronto ma come noto i matrimoni per farli bisogna essere in due e prendiamo atto della indisponibilità. Continueremo con le altre forze che abbiamo interloquito". "Il tempo è scaduto – precisano i capigruppo di Sinistra Italiana e Mdp, Giulio Marcon e Cecilia Guerra - . Non c'è margine per un'intesa. Siamo fuori tempo massimo. Faremo una lista unitaria con Mdp-Si-Possibile". Ma il senatore del Pd Andrea Marcucci avverte: "Bersani conferma di voler andare nel bosco a riprendere gli elettori. Mdp e Si però rischiano di perdersi nel bosco, come è già successo altre volte nella storia italiana. C'è un centrosinistra che sta nascendo insieme al Pd con l'intenzione di sconfiggere destre e populisti. Spero fino all'ultimo che Mdp, Si e Possibile ne facciano parte e dichiarino di avere i nostri stessi avversari". Lo stesso auspicio viene espresso dal ministro Orlando. "Dobbiamo dare una mano a Fassino perché la frattura possa essere ricomposta – afferma -. Ho letto prese di posizione che non mi fanno sperare nulla di buono ma dobbiamo provarci fino alla fine altrimenti in 50-60 collegi si regala la vittoria alla destra perché non troviamo un minimo di accordo programmatico, la sinistra ha già fatto questo errore". La sinistra, intanto, lavora alla leadership di Piero Grasso, anche se il presidente del Senato per ora non si sbilancia. "Come già ribadito in altre occasioni – spiega il suo portavoce Alessio Pasquini - il presidente non ha sciolto alcuna riserva in merito al suo futuro. Notizie e dichiarazioni in un senso o nell'altro vanno lette come auspici dei singoli e non interpretano il suo pensiero e le sue decisioni. Quando queste saranno prese sarà lui stesso a comunicarlo".

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