Pensioni, nuova proposta del governo ai sindacati


Ma la Cgil dice no e annuncia una mobilitazione per il 2 dicembre


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
21/11/2017 alle ore 22:19



Diventano 15 le categorie di lavoratori escluse dall'adeguamento dell'età pensionabile a 67 anni. Oltre alle 11 già individuate per l'assegnazione dell'Ape social, la lista si è arricchita di quattro nuove tipologie: operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature. E' una delle novità presentate oggi ai sindacati dal governo sul pacchetto pensioni, che prevede anche un impegno ad allargare i requisiti per l'accesso all'Ape social delle donne. L'esecutivo suggerisce, inoltre, di dare priorità alla discussione sulla "sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani, al fine di assicurare l'adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo". Le proposte, però, non sono bastate a trovare un accordo. Restano le divisioni tra la Cgil, che conferma il giudizio di "grande insufficienza" e annuncia una mobilitazione per il 2 dicembre, e Cisl e Uil che invece si sono espresse positivamente. "E' nostra intenzione fare in modo che i contenuti di questo confronto e le proposte che il governo ha avanzato diventino parte della legge di Bilancio e quindi proporremo degli emendamenti – ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti -. Naturalmente dovremo attenerci al dialogo e al confronto con il Parlamento e avremmo preferito che queste tematiche fossero sostenute in maniera analoga da tutte le forze sindacali". Soddisfatto anche il Pd. "Il ministro Padoan ci aveva avvertiti del sentiero stretto sulle pensioni – ha sottolineato la responsabile Lavoro Chiara Gribaudo - ma oggi possiamo dire che quel sentiero sia stato percorso fino in fondo: si prolunga l'Ape e si allarga per le donne, si ferma l'età pensionabile per 15 categorie di lavori gravosi, si istituisce una commissione ad hoc per estendere ad altri questa tutela, si introducono elementi di flessibilità nel meccanismo". La sinistra, invece, resta critica. "Sulle pensioni, il governo continua a far finta di non capire le drammatiche iniquità derivanti dalla legge di Stabilità del 2011 – osserva il deputato di Sinistra italiana Stefano Fassina -. Anche dopo i ritocchi di oggi, le proposte presentate alle organizzazioni sindacali sono largamente inadeguate e le regole per il pensionamento rimangono insostenibili sul piano sociale". "Non hanno voluto ascoltare il dolore di tanti lavoratori che meritano di andare in pensione e non essere condannati da un automatismo. E di giovani e donne che una pensione non l'avranno - ha scritto su Twitter il deputato di Mdp Arturo Scotto - . Saremo a fianco della Cgil perché non siano sempre i deboli a pagare".

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