Tumore al seno, anche in Abruzzo il modello vincente (ad Ortona)


Nasce il primo ambulatorio di Medicina integrata: parla il direttore del Centro specialistico senologico Ettore Cianchetti



Nasce il primo ospedale di Medicina integrata in Abruzzo. A distanza di due anni dal primo incontro con le istituzioni, Ettore Cianchetti, direttore del Centro specialistico senologico, è riuscito a centrare l'obiettivo. Sulla scia degli ottimi risultati conseguiti dal Centro di terapie complementari di Pitigliano, nella Asl di Grosseto, Cianchetti ha scelto di replicare, anche in Abruzzo, un modello che si è rivelato vincente, sperimentando un'alleanza terapeutica tra discipline differenti.

E’ attivo da una settimana, ad Ortona, l'ambulatorio di Medicina integrata, che affianca terapie complementari alle cure convenzionali, quali chemioterapia, chirurgia e radioterapia.  “Queste cure – specifica Cianchetti – non sostituiscono quelle oncologiche classiche, ma le integrano e favoriscono il recupero delle pazienti attraverso il miglioramento della performance fisica e della capacità di guarigione”.

“Il nostro obiettivo – prosegue l’oncologo- è quello di apportare benessere alle donne e migliorare la loro vita quotidiana, soprattutto nella fase in cui si presentano gli effetti collaterali delle terapie.

Nel cancro al seno, infatti, ciascuna terapia utilizzata presenta effetti collaterali diversi, correlati al tipo di trattamento e alle risposte individuali. Ad esempio, durante la chemioterapia, le pazienti possono essere soggette a forti nausee, vomito, stanchezza. È in questo momento che subentrano le nostre cure, per diminuire i fastidi e fare in modo che le terapie classiche abbiamo migliore efficacia”.

“Nell’ambulatorio di Ortona è previsto anche un servizio di agopuntura, del quale si occupa Massimo Rinaldi, medico specialista toscano – aggiunge Cianchetti -.  Le pazienti sono inoltre seguite da un nutrizionista e da due laureati in scienze motorie (lavorano all’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara), che seguono l’attività fisica personalizzandola in base alla paziente”.

La platea delle potenziali pazienti è molto elevata. “Tutte le donne che seguono terapie oncologiche possono usufruire dei nostri servizi – spiega il medico -. In questi giorni abbiamo già iniziato a fare le prime visite e i primi trattamenti e, quando entreremo a regime, dovremmo essere nelle condizioni di riuscire a trattare dalle 30 alle 40 pazienti a settimana”.

Secondo Cianchetti, l’apertura dell'ambulatorio di Ortona segna una svolta nelle strategie sanitarie della Regione: “Molto donne nascondono ai loro medici di seguire terapie integrative, quindi è importante istituzionalizzare questo tipo di terapia. Sono anni che le più grandi istituzioni mondiali di oncologia hanno al loro interno reparti di medicina integrata e noi non possiamo restare indietro".

E alla domanda se questa alleanza terapeutica tra discipline differenti sia la chiave per la medicina del futuro, Cianchetti risponde che non si tratta di futuro, ma di presente.

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