L’Aquila e il lapsus ospedaliero


Strafalcione della Regione che confonde l'ipotesi del nuovo nosocomio L'Aquila-Teramo con L'Aquila-Pescara


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
07/06/2017 alle ore 08:38



Il caso scoppia alle 18.45 ora di Pescara: il comunicato della Regione Abruzzo  annuncia urbi et orbi che è stata istituita la commissione per studiare il mega ospedale L’Aquila-Pescara. Un lapsus. Anche perché l’annunciazione serve soltanto a far sbollire i fuochi che si sono sollevati nel capoluogo di regione in piena campagna elettorale: come, un Dea a Pescara-Chieti e a noi niente? E allora, ecco pronta la soluzione. Una soluzione tra l’altro già indicata, ma come mera ipotesi, nel piano di riqualificazione sanitaria approvato per ben tre volte (giugno, luglio e settembre 2016) ma solo allo scopo di non scatenare polemiche di campanile: mentre il Dea di secondo livello Pescara-Chieti ha le gambe per camminare, l’ipotesi L’Aquila-Teramo è campata molto per aria, al di là dei contenuti del piano di riqualificazione sanitaria, soprattutto a causa dei 40 chilometri che separano i due ospedali.

E quindi sarà stato questo retropensiero a far scrivere ieri alla Regione un comunicato con un macroscopico refuso, ripetuto per ben due volte: Pescara al posto di Teramo. E così vuoi la fretta, vuoi la confusione, vuoi Freud, vuoi perché non ci credono manco loro, nel comunicato si parla prima di un Dea Aq-Pe (traduzione: L’Aquila-Pescara); poi ancora di un dipartimento di emergenza urgenza Dea “tra i presidi ospedalieri dell’Aquila e di Pescara” e poi, soltanto poi finalmente, dei componenti della commissione che sono i direttori generali e sanitari delle Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila e Teramo. La realtà si palesa quindi solo all’ultimo rigo.
Per fare chiarezza, in serata, si leva la voce di Silvio Paolucci:

“Ma quale Pescara, nel piano c’è scritto da mesi: e cioè un Dea L’Aquila-Teramo. E sia chiaro, io non ho fatto comunicati”.

ps: ma evidentemente è talmente teorica e aleatoria l’ipotesi di un maxi ospedale di secondo livello distribuito tra L’Aquila e Teramo, che non ci credono neppure loro. E a D’Alfonso e allo staff, è uscito detto, anzi scritto, che il Dea si farà a Pescara (ma senza L’Aquila).